"La guardia costiera libica spara sui migranti nella zona SAR maltese". Denuncia e video di Sea Watch. Dall'organizzazione no-profit anche un appello alla UE e a Malta: "Bruxelles smetta di sostenere la guardia costiera libica. La Valletta garantisca le operazioni di soccorso nelle sue acque"
Sea-Watch denuncia un nuovo presunto attacco della guardia costiera libica a un'imbarcazione di migranti e torna a chiedere a Bruxelles e Malta di assumere le proprie responsabilità. L'organizzazione no-profit tedesca ha diffuso immagini, che sostiene mostrino la motovedetta Ras Jadir, donata dall'Italia, effettuare manovre che fanno pensare al tentato speronamento di un'imbarcazione con 63 migranti a bordo, nella zona SAR maltese, per poi spararle contro.
"Sta diventando molto più pericoloso - dice Felix Weiss, capo delle operazioni aeree di Sea-Watch - . Quando queste persone arrivano nell'area di ricerca e soccorso maltese, sono ormai in mare da almeno un giorno e mezzo, due. Sono quindi esauste, disidratate. Le manovre a cui abbiamo assistito potrebbero facilmente portare alla morte di qualcuno. Mi chiedo davvero, come nessuno sia morto ieri".
L'imbarcazione sarebbe poi riuscita ad allontanarsi e a sbarcare a Lampedusa. A sostenerlo la stessa Sea Watch, che ha poi invitato Bruxelles a interrompere il sostegno alla guardia costiera libica e La Valletta a garantire le operazioni di soccorso nelle acque maltesi.