A mani vuote maggioranza di governo ed estrema destra di Marine Le Pen. Alle elezioni regionali in Francia vincono disaffezione e partiti tradizionalisti. Mai così alto, l'astensionismo supera il 66%. Torna la contrapposizione fra centro-destra e centro-sinistra
Dalla urne una lezione a maggioranza, estrema destra e politica in generale
Più che un termometro delle prossime Presidenziali, una lezione all'estrema destra, alla maggioranza di governo e alla politica in generale. All'insegna di un astensionismo record, il secondo turno delle elezioni regionali e dipartimentali in Francia conferma un ritorno alla tradizionale contrapposizione fra centro-destra e centro-sinistra, una crescente disaffezione nei confronti della politica e una frenata del partito di Marine Le Pen.
La presidente del Rassemblement National, che fallisce in Provenza-Costa Azzurra l'unica possibilità di strappare la guida di una regione, imputa il risultato ad "alleanze contronatura" siglate dai candidati di altre forze politiche, per fare muro al suo partito.
Astensionismo da record: confermati i picchi del primo turno
Mai così alto, l'astensionismo si è confermato ai livelli già mostrati in occasione del primo turno, superando la soglia del 66%. Cifre che rassicurano gli elettori del partito di Marine Le Pen, almeno in vista delle prossime Presidenziali: "A vincere è stato l'astensionismo - l'analisi di una di loro -. Impossibile quindi trarre qualsiasi indicazioni in vista del voto del prossimo anno".
Tradizione e conservazione: confermati i presidenti uscenti, tornano i partiti tradizionali
Virtualmente fuori dai giochi già dal primo turno, resta a mani vuote anche il partito del presidente Macron che, mai radicato a livello locale, ha pagato la conferma di tutti i presidenti di Regione uscenti, che concorrevano per la rielezione . Risultato: la riaffermazione della contrapposizione fra partiti tradizionali, su scala nazionale messi all'angolo dalla rivoluzione macronista: da una parte il centrodestra dei "Les Républicains", che guadagna terreno, e dall'altra i socialisti, che a sinistra si impongono sui Verdi, impedendo agli ecologisti di bissare il successo ottenuto alle municipali