Omofobia, Vaticano a gamba tesa su ddl Zan: "viola il Concordato"

20 giugno 2021: fedeli in attesa dell'Angelus in piazza S. Pietro
20 giugno 2021: fedeli in attesa dell'Angelus in piazza S. Pietro Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews Agenzie:  ANSA
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Lo si afferma in una nota consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede. Iniziativa senza precedenti nei rapporti tra i due stati

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Mancava solo il Vaticano nella polemica più fitta e interminabile dell'anno. E l'intervento della Santa sede alla fine è arrivato, con una richiesta formale  al governo italiano per la modifica del ddl Zan, il disegno di legge contro l'omofobia. 

Secondo la Segreteria di Stato, il testo della legge violerebbe "l'accordo di revisione del Concordato".

Pertanto, come riporta il Corriere della sera,  all'ambasciata italiana presso la Santa Sede è stata consegnata una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher. 

Come notato già da diversi commentatori si tratta di un atto "senza precedenti" nelle relazioni diplomatiche tra i due stati. 

Mai la Santa Sede era finora intervenuta nell'iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un'iniziativa, questa,  che va ben oltre la 'moral suasion' che spesso la Chiesa ha usato per leggi ritenute controverse. 

Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che "alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato". Tra le questioni sollevate c'è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la "libertà di pensiero" dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell'espressione delle proprie idee. "Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni", scrive la Santa Sede al governo italiano.

"Bene" ha dichiarato Matteo Salvini, in queste ore a Lamezia Terme per linaugurare una sede della Lega.  "Ringrazio il Vaticano per il buonsenso. Lottare contro ogni tipo di discriminazione e di abuso di violenza è nel nostro Dna perchè ognuno deve essere libero di amare, vivere e di scegliere come condividere la sua vita".

"Del Ddl Zan - ha aggiunto - abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della libertà di opinione. Quindi, se c'è la volontà di ragionare insieme su un testo che non intacchi questo principio e che tuteli da ogni discriminazione noi siamo assolutamente d'accordo".

Di tutt'altro tenore, prevedibilmente, le argomentazioni segretario PD, Enrico Letta. "Noi - ha dichiarato ai microfoni di Radio Rai 1 - sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l'impianto della legge che è una legge di civiltà". 

Ma se, in una nota, il Partito Democratico ha ribadito che pure aspettando "di leggere i testi,  rimaniamo convintamente a sostegno alla Legge Zan", l'ipotesi di uno strappo con la Santa sede è stata presa al balzo da un altro dei grandi critici della legge, il senatore Andrea Ostellari, Presidente della seconda Commissione Giustizia al Senato della Repubblica. 

"La mia proposta - ha detto -  è sempre valida. Riuniamo i presidenti dei gruppi del Senato e i capigruppo in commissione e sediamoci a un tavolo. Le audizioni si possono ridurre. Inauguriamo, finalmente, una fase di confronto, leale e costruttivo. Letta dia seguito a questa apertura e il Pd si sieda al tavolo".

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