Al vertice di Lussemburgo dei ministri degli Affari europei si discute della legge approvata in Ungheria che mette fuorilegge parlare di omosessualitâ ai minori
Stato di Diritto nell'Unione europea, e leggi potenzialmente liberticide adottate da paesi come l'Ungheria. Sono alcuni dei temi al centro del Consiglio dei ministri degli Affari europei dei paesi membri in corso a Lussemburgo. Molti si dicono preoccupati per quello che da più parti viene denunciato come un restringimento degli spazi democratici e un ritorno all'autoritarismo oscurantista.
Anche Vera Jurovà, vicepresidente ceca della Commissione europea la pensa così. "Le cose non vanno nella direzione che la Commissione auspica. Dunque spiegherò perché noi vediamo la situazione in via di aggravamento. Consideriamo il principio dello Stato di Diritto come un fondamento della democrazia europea. Dunque è in gioco qualcosa di essenziale, soprattutto mentre sono ancora visibili problemi a livello di sistema sia in Polonia che in Ungheria".
Nel mirino la legge approvata a Budapest che vieta di parlare di omosessualità e transessualità ai minori, e mette sullo stesso piano pedofilia e omosessualità. Il sottosegretario ungherese agli affari europei, Peter Szaijjarto, alle domande polemiche dei giornalisti replica tagliando corto: "la legge non è contro nessuno, ma è contro i pedofili"
Eppure si sono svolte affollate manifestazioni di protesta, puntualmente ignorate dal parlamento ungherese. Imprevedibili ed estese le conseguenze delle nuove norme: ad esempio sarano vietati ai minori film come Harry Potter o Billy Elliot, solo per citarne alcuni.