Vittima o carnefice? Il caso Bacot

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Di Euronews
Per anni vittima del marito ed ex compagno della madre, Valérie Bacot siede oggi sul banco degli imputati
Per anni vittima del marito ed ex compagno della madre, Valérie Bacot siede oggi sul banco degli imputati   -  Diritti d'autore  AFP

Anni di schiaffi, pugni, prostituzione forzata. E poi il matrimonio

Anni di schiaffi. Di calci, di pugni, di minacce con la pistola. E poi, nonostante questo, il matrimonio, i figli. Fino a quel colpo di pistola alla nuca con cui nel marzo 2016 si libera del suo carceriere. 

Si è aperto in Francia, dove proseguirà fino a venerdì, il processo a Valérie Bacot: controversa bandiera della ribellione femminile al giogo della violenza patriarcale, che ora rischia l'ergastolo per il gesto con cui ha posto fine ad anni di soprusi e prostituzione, a cui la costringeva il compagno della madre da quando non era ancora neanche adolescente. 

La difesa: "Il posto di Valérie non è tra i colpevoli, ma tra le vittime"

"Durante tutto il processo bisognerà dimostrare che questa donna non è colpevole - dice Janine Bonaggiunta, del pool difensivo di Valérie Bacot -. Che non è autrice, ma lei stessa vittima della violenza. Sarà questa la linea che difenderemo nei prossimi cinque giorni. Provare a dimostrare che sta dall'altra parte della barricata: quella delle vittime".

AFP
Numerose petizioni, anche in Italia, chiedono che a Valérie Bacot sia concessa la graziaAFP

Petizioni anche in Italia: "Graziate Valérie Bacot"

Due dei suoi quattro figli, insieme al compagno di una di loro, sono già stati condannati a sei mesi con la condizionale per aver aiutato Valérie Bacot a nascondere il cadavere del marito ed ex compagno della madre. Numerose le petizioni, sostenute in Francia da diverse personalità politiche e sottoscritte anche in Italia, che per lei invocano ora la grazia.