La Svizzera si tiene i pesticidi e limita la carbon tax

La potente lobby dei pesticidi sbaraglia il referendum per la loro abolizione che si è celebrato nella Confederazione elvetica.
Gli svizzeri hanno paura di perdere la sovranità alimentare garantita dalla chimica: va anche detto che nessun grande Paese ha finora vietato i pesticidi sintetici.
Solo il Bhutan aveva annunciato alcuni anni fa di voler diventare il primo Paese al mondo con un'agricoltura "100% biologica".
In Confederazione, peraltro, l'azienda Syngenta, recentemente acquisita da Chem-China, è grande produttrice della chimica per le coltivazioni intensive.
Anche la lotta al surriscaldamento climatico si affievolisce
Anche la carbon tax non verrà rafforzata, e questo nonostante l'impennata termica che sconta il territorio elvetico per via del surriscaldamento generale.
La proposta avrebbe rivisto e rafforzato una legge esistente che mirava a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030, avrebbe promulgato nuove tasse sul carburante e sul gas naturale che generano CO2, nonché sui biglietti aerei.
Gli allarmi della sinistra e dell'opposizione non hanno fatto cambiare idea agli svizzeri, che si tengono i pesticidi ma hanno deciso di rafforzare le misure di Polizia contro il terrorismo.
I democentristi si dicono delusi dal netto veto del popolo e comunicano che metteranno in campo una nuova raccolta firme contro le modifiche della legge risalenti al 19 marzo scorso.