Semi di iniziativa privata nelle risaie della Corea del Nord. Inizia il nuovo piano quiinquennale con decentralizzazione del processo produttivo per evitare il rischio carestie
Un germoglio di economia di mercato nella semina del riso in Corea del Nord. Lo stato di necessità detta l'agenda anche ai più fedeli alla linea. E l'ultimo Paese al mondo con un sistema economico staliniano (tecnicamente una rigida economia di piano) capisce e si adegua concedendo ai contadini una piccola porzione di raccolto da commercializzare privatamente.
"Tutta la fattoria è unita nello sforzo di piantare il riso per ottenere un buon raccolto. È il primo anno del nuovo piano quinquennale. Le nostre squadre ausiliarie hanno intensificato la meccanizzazione per seminare e piantare nel momento migliore della stagione" dice un coltivatore.
L'innesto delle piantine di riso in una fase già relativamente avanzata della crescita serve a garantirne la sopravvivenza in maggiore quantità
È una strategia essenziale del nuovo piano quinquennale destinato a contrastare i rischi elevati di carestia in un Paese commercialmente isolato.
"La cosa più importante quando si coltiva il riso è incrociare le piantine per rafforzare la specie. Ci occupiamo dei letti dove le piante cominciano a crescere. Ognuno di noi è responsabile delle condizioni della parcella di risaia assegnata"
La meccanizzazione e la parziale decentralizzazione della coltura del riso secondo il nuovo piano quinquennale di Pyongian dovrebbero aumentare la quantità prodotta per sopperire alla scarsa disponibilità di terreni coltivabili.