Confronto tra Grecia e Frontex, le questioni irrisolte dell'immigrazione

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Incontro fra il premier greco e il direttore di Frontex sull'irrisolta questione dei flussi migratori adoperati come strumento di pressione politica verso l'Europa

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Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha incontrato il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri, All'incontro hanno partecipato il ministro della Migrazione e dell'asilo Notis Mitarachi, il capo dello Stato maggiore generale della difesa nazionale ellenica, il generale Konstantinos Floros, il capo della polizia ellenica, il tenente generale Michael Karamalakis e altri funzionari.

Le vaste problematiche dei flussi migratori

Un incontro chiarificatore sulle politiche migratorie sulle quali Frontex stenta a entrare con determinazione. L'agenzia resta ancora allo stato embrionale di una polizia confine continentale sulla quel dovrebbero gravare tanti compiti. La Grecia come altri paesi, presenta i suoi problemi all'Europa.

La pressione politica fatta con i migranti

"È inconcepibile che migranti e rifugiati possano essere usati come 'pedine' geopolitiche per fare pressione sull'Unione europea nel suo insieme. E penso che dobbiamo essere molto molto severi quando questo accade. È successo lo scorso (anno 2020) marzo, sui nostri confini terrestri con la Turchia. È successo di nuovo qualche giorno fa in Nord Africa. Quindi dobbiamo essere molto molto chiari sul fatto che non possiamo essere messi sotto pressione da paesi che scelgono di utilizzare rifugiati e migranti per fare pressione sull'Unione europea per qualsiasi tipo di interesse": ha dichiarato il premier Mitsotakis. Questo è il messaggio politico molto chiaro che la Grecia manda all'Europa. Da una parte c'è la questione umanitaria, dall'altra c'è l'impossibilità di paesi europei affacciati sul Mediterraneo di poter reggere da soli i flussi migratori.

Le promesse di Frontex

"La migrazione irregolare fa parte del nostro mandato di monitoraggio, di rilevazione ma anche il fatto di affrontare i rimpatri. Vorrei ribadire il nostro impegno a sostenere tutti gli Stati membri e in particolare la Grecia con le attività di rimpatrio. Non appena sarà nuovamente possibile il rimpatrio dalle isole greche alla Turchia, siamo pronti a sostenere la Grecia e a cooperare con la Turchia e con tutti i paesi terzi coinvolti nel processo di rimpatrio". ha risposto Fabrice Leggeri direttore esecutivo di Frontex.

Ma la soluzione dov'è?

Frontex e i desiderata della Grecia restano gli elementi, gli attori di un processo migratorio che dipende da un quadro molto più ampio. La domanda resta uguale : chi scappa da guerre e violenza come può giungere in modo legale in Europa?

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