Gli uomini dell'equipaggio avevano ossigeno fino a sabato mattina per le autorità sono tutti morti. Il presidente: i nostri figli migliori. Si ipotizza un blackout elettrico
In Indonesia è stato ritrovato il sommergibile affondato la settimana scorsa al largo di Bali, le autorità confermano la morte di tutti i 53 uomini a bordo.
Il sottomarino è stato individuato da un robot provvisto di telecamere di un'imbarcazione di salvataggio giunta da Singapore mentre un mezzo indonesiano aveva scandagliato l'area dove l'anfibio era sparito.
Le condoglianze del presidente indonesiano Joko Widodo non sono state solo una formalità:
"Noi, il popolo dell'Indonesia, porgiamo il nostro cordoglio per questo incidente, in particolare alle famiglie dell'equipaggio del sottomarino. L'equipaggio era composto dai migliori figli della nazione, che hanno lavorato per la sovranità della nazione".
Nelle scorse ore anche gli americani avevano dato il proprio aiuto fornendo un velivolo di perlustrazione.
Nella giornata di sabato, erano stati rinvenuti dei detriti che si presumeva appartenessero al mezzo e che avevano fatto ipotizzare quanto avvenuto mercoledì scorso quando il KRI Nanggala 402 è scomparso dai radar: il mezzo anfibio è affondato a una profondità di almeno 700 metri oltre i 200 metri per cui era collaudato e a quella profondità la forte pressione deve essere stata troppo forte. Resta ancora oscure le cause dell'incidente, si ipotizza un blackout elettrico.
Costruito in Germania, il KRI Nanggala, munito di un motore diesel, era in dotazione alla Marina indonesiana dal 1981, oltre l'equipaggio, composto da 49 membri, contava 3 tiratori scelti e il comandante.
L'Indonesia è la nazione formata dall' arcipelago più grande al mondo conta più di 17 mila isole e negli ultimi anni la sua marina ha dovuto affrontare diverse sfide, tra le altre cose molti incidenti con la Marina cinese.
La memoria rimanda all'incidente in Argentina, quando nel 2017 affondò l'Ara San Juan nelle acque gelide dell'Atlantico del Sud, con a bordo 44 persone e al 2000 quando nel mare di Barents durante un'esercitazione un'esplosione interna al sottomarino Kursk è insieme a soccorsi tardivi la causa della morte dei 107 uomini dell'equipaggio. Si tratta solo dei casi più recenti.