Perché la repressione nel Myanmar minaccia tutto il Sudest asiatico

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La situazione nel Myanmar si deteriora. La giunta golpista arresta e spara contro la popolazione. E la gente fugge in India e in Thailandia. Tra gli sfollati ci sono anche poliziotti che non vogliono macchiarsi di crimini contro i civili

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La bomba des Sudest asiatico è pronta a scoppiare, per il momento è un'emergenza umanitaria. Fuggono ormai a migliaia dal Myanmar, soprattutto dai grandi centri urbani, come la capitale Yangoon, dove la giunta golpista accresce le strategie repressive contro la popolazione.

Gli sfollati si riversano soprattutto nelle vicine India e Thailandia. Tra i fugiaschi ci sono anche dei poliziotti che si rifiutano di sparare alla popolazione. 

Testimone anonimo, un poliziotto che ha gettato la divisa:

"dopo il golpe abbiamo ricevuto l'ordine di aprire il fuoco contro le persone, addiritura contro i nostri stessi famigliari nel caso in cui non sostenessero l'esercito. La polizia è sotto il comando dell'esercito del Myanmar. Non possiamo fare del male alla nostra gente, ecco perchè ci siamo rifugiati a Mizoram".

I militari birmani hanno chiesto al governo di Nuova Dheli l'estradizione dei poliziotti in fuga. 

A Dawei, nella parte sudorientale del Myanmar, ci sono stati arresti di massa in occasione delle dimostrazioni che si sono svolte questo venerdì, la polizia avrebbe aperto il fuoco ad altezza di persona. C'è molta preoccupazione nei Paesi vicini. Temono eventuali destabilizzazioni regionali con il coinvolgimento della Cina. 

L'Indonesia ha infatti chiesto nelle ultime ore ai generali birmani di contenere l'uso della forza.

L'India invece per il momento si limita a dare assistenza umanitaria nei suoi quattro stati confinanti col Myanmar. 

Per evitare un deterioramento delle relazioni con Yangoon le autorità indiane hanno dato ordine ai governi locali di impedire l'ingresso di rifugiati tranne "per ragioni umanitarie".

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