Approvato sul filo di lana un referendum proposto dalla destra conservatrice
Come Francia, Belgio e Austria, la Svizzera mette al bando il burqa o il niqab nei luoghi pubblici.
Gli svizzeri si sono espressi domenica in un referendum proposto dalla destra conservatrice che aveva già promosso con successo nel 2009 una consultazione per vietare la costruzione di minareti.
Questa volta la vittoria è arrivata sul filo di lana: il 51,2% ha votato per il divieto. Il Canton Ticino con la percentuale di voti più alta a favore.
"Simbolo di oppressione"
"Nikab e burqa non hanno posto in una democrazia. Sono strumenti politici che simboleggiano l'inferiorità delle donne e una scelta deliberata di separatismo di un Islam meno moderato", commenta Barbara Steinemann, membro del Consiglio nazionale e del partito popolare svizzero SVP.
Il divieto non riguarda solo il velo indossato per motivi religiosi ma qualsiasi forma di occultamento della propria identità. Messi al bando - per esempio - passamontagna dalle manifestazioni. Rimangono eccezioni per i luoghi di fede o motivi sanitari, come per l'uso di mascherine anti Covid.
Timori per il turismo
"Sono a favore della libertà di tutti, a condizione che non ci siano problemi in termini di sicurezza - dice un'elettrice uscendo dal seggio - Ho detto no a questa iniziativa"
Anche il governo elvetico si era schierato per il No, temendo che il divieto possa penalizzare il ricco turismo dai Paesi mediorientali.