Da Germania a Portogallo, strategie e misure per continuare a contenere la pandemia
La Germania fa blocco contro la variante del virus responsabile del covid 19 e chiude il confine con Repubblica Ceca e il Tirolo austriaco.
Già a fine gennaio Berlino aveva preso misure restrittive nei confronti di chi arrivava da aree colpite in modo significative dalle varianti più contagiose del virus, fatta eccezione per i lavoratori come medici e infermieri.
La cancelliera Angela Merkel di fronte al Bundestag si è espressa a favore di nuovi lockdown sistematici di fronte alle varianti. "Non siamo stati abbastanza attenti e non abbastanza veloci. Non abbiamo chiuso di nuovo in fretta e in modocoerente dopo i segnali di una seconda ondata e gli avvertimenti degli scienziati" ha lamentato.
Confinamento nazionale in Portogallo fino al primo marzo, il Paese registra l'impennata peggiore di casi dall'inizio della pandemia.
Dal 15 gennaio tutti i servizi e commerci non essenziali sono chiusi, così come le scuole, e il tele-lavoro è diventato la norma. Il governo sta pensando di riaprire però cartolerie e librerie.
Tra le altre cose, in cantiere c'è una norma sul rumore per permettere il lavoro da casa in condizioni più agili. Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha dichiarato: "Lo stato d'emergenza durerà per almeno 15 giorni e a marzo si andrà verso questa direzione per non dare indicazioni sbagliate proprio prima di Pasqua".
L'Ungheria vara il certificato di immunità per chi è già stato vaccinato e per coloro che siano guariti dal covid. A annunciarlo il sottosegretario alla presidenza del consiglio nella conferenza stampa settimanale.
Il certificato riporterà la data di inoculazione della seconda dose di vaccino mentre per i malati la data di dimissioni dall'ospedale o del primo test risultato negativo. Entrambi i certificati saranno rilasciati gratuitamente.
Gergely Gulyás ha dichiarato: "Ci auguriamo che questo documento aiuti a riportare le cose alla normalità il prima possibile. Ma il governo non ha ancora deciso a che tipo di esenzioni avranno diritto i titolari di certificati".
È quasi un miracolo in Francia la guarigione di una suora che ha sconfitto il covid a 117 anni.
Dopo due Guerre mondiali, la Spagnola e l'Asiatica, suor André è sopravvissuta anche al nuovo coronavirus.
La religiosa, che vive in una casa anziani a Tolone, è risultata guarita dall'infezione, che le era stata riscontrata il 16 gennaio scorso. La monaca non aveva nemmeno sviluppato i sintomi della malattia.
Donna più anziana di Francia e d'Europa e seconda più anziana del mondo (dopo la giapponese Kane Tanaka, 118 anni) suor André interrogata da France Bleu sul segreto della sua longevità, aveva detto: «Non ho idea di quale sia il segreto. Ho avuto tante sventure nella vita. Durante la guerra del 1914-1918 ero una bambina e ho sofferto come tutti. Non è stato divertente. Lo saprà il buon Dio».