Campane e cuori che battono insieme: Norcia ritrova i suoi suoni

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Di Luca Palamara
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A Norcia non c'è più un campanile che chiami a raccolta o batta il tempo: il terremoto ha lasciato ferite ancora aperte, ma una campana, quella della torre civica, ha di nuovo battuto i suoi rintocchi

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 Il suono delle campane: in seguito al terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale nel 2016, per 4 anni gli abitanti di Norcia non hanno potuto ascoltare questo suono perché tutte le torri erano crollate.

Nicola Alemanno, Sindaco di Norcia

“Non c’è più un campanile, un solo campanile che possa suonare nel nostro territorio. Riascoltare il suono delle campane della Torre Civica è stata un’emozione forte e un simbolo importante per la nostra comunità.

Case e palazzi in macerie, intere frazioni distrutte, ma la perdita più grave è stata la Basilica di San Benedetto, il santo patrono d’Europa.

 Giuseppina Perla, Assessore Cultura e Turismo, Comune di Norcia:

“San Benedetto è stato colui che è riuscito grazie ai suoi ministeri e grazie al monachesimo benedettino a difendere l’Europa dalla disgregazione all’indomani delle invasioni barbariche, per cui è riuscito a costituire un’unità per i popoli europei.

Le conseguenze del terremoto del 2016 si fanno sentire ancora oggi: molti sono ancora costretti a vivere nelle casette del terremoto e l’emergenza Covid ha reso tutto ancora più difficile.

Dice ancora Nicola Alemanno:

“Immaginate quanto possa essere stato complicato affrontare il lockdown all’interno delle soluzioni abitative di emergenza, casette di 40 metri, di 60 metri, di 80 metri dove 1.700 persone hanno dovuto vivere e attraversare questo difficile momento.”

Anna Petrangeli, Imprenditrice del settore alimentare

“E’ l’incertezza il problema più grande, perché il terremoto una volta che sapevamo cosa si era salvato, potevamo andare avanti, ti rimbocchi le maniche e vai avanti. Il Covid, ecco, non sappiamo quello che può succedere da un giorno all’altro.”

Le aziende hanno ricevuto un duro colpo ma sono sopravvissute. Ora bisogna ricostruire la casa di San Benedetto.

“La costruzione di questa basilica è cominciata nel 12esimo secolo ed è durata 600 anni. Oggi, la prima fase della messa in sicurezza è finita, adesso comincia la seconda fase, quella della ricostruzione, che ridarà finalmente a questa chiesa il suo antico splendore come simbolo dell’Europa unita.”

Paolo Iannelli, Sovrintendente Speciale Sisma 2016:

“La ricostruzione della Basilica è già iniziata da praticamente 3 anni, perché ricostruzioni di questo tipo di edifici con questo tipo di danni presuppongono un restauro che parte dal recupero di tutto quello che si è salvato dal disastro per poi costituire la parte su cui fondare la nuova Basilica.”

La Basilica risorgerà di nuovo perché le sue fondamenta sono solide, come solido è il messaggio di civiltà che San Benedetto ha dato all’Europa.

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