Letargo o reinvenzione. Musei e luoghi d'arte al bivio del Covid

"In letargo da pandemia" o in piena riconversione. Costretti a reinventarsi dal Covid, musei e luoghi d'arte si adattano e guadagnano un nuovo pubblico. Una sfida del tutto inedita e che talvolta, come qui al Petit Palais di Parigi, riserva sorprese agli stessi addetti ai lavori.
"In letargo" il Petit Palais di Parigi. Le opere "dormono" protette dalla carta da pacchi
Clara Roca è la curatrice di "Edition Limitée", una mostra che era in programma dal 26 gennaio. "La cosa più strana e paradossale è il fatto di coprire le opere proprio al momento del loro allestimento - dice -. Le rivestiamo di carta da pacchi per proteggerle dalla luce fino all'apertura della mostra. La situazione è del tutto nuova anche per noi. Finiremo per scoprire la mostra soltanto alla fine, quando potremo 'spacchettare' le opere".
Vincente la scommessa sul web del Centre Pompidou: "Guadagnamo un nuovo pubblico"
Diversa la strategia del Centre Pompidou, che - sempre a Parigi - in occasion della mostra "Matisse: come un romanzo", alla chiusura fisica dei suoi spazi, reagisce ripiegando su un podcast e tornando a giocare la carta di una visita virtuale. "La visita virtuale alla nostra mostra di Matisse è ormai un fenomeno in rete - dice Serge Lasvignes, direttore del Centre Pompidou - . Le persone che ne hanno approfittato sono state migliaia e fra loro, alcuni credo che non sarebbero venuti fisicamente a ve dere la mostra. Questo ci fa pensare che Internet non giochi soltanto un ruolo di compensazione, rispetto alla chiusura a cui siamo costretti, ma che ci permetta anche di raggiungere un pubblico nuovo e diverso. E' una dinamica, che sta in qualche modo democratizzando la fruizione dell'arte".
A incentivare il Centre Pompidou nella ricerca di soluzioni alternative a quelle tradizionali, anche il fatto che - Covid a parte - dal duemilaventitre al duemilaventisei sarà costretto a una lunga chiusura per lavori.