L'ondata covid in America Latina non si placa. Misure restrittive a Città del Messico e non a Rio de Janeiro, in Brasile. Con 108 mila morti, il Messico è il quarto Paese più colpito al mondo
I casi di covid in Brasile raggiungono cifre da record, solo venerdì il Paese Sudamericano ha contato tremila nuove infezioni.
I servizi di emergenza ospedaliera sono al limite delle loro capacità e presto potrebbero essere travolti dall'incontenibile numero di malati in gravi condizioni.
"E tutto questo perché il confinamento non è stato rispettato, se fosse stato seguito forse oggi avremo meno casi. E non appena la chiusura è stata interrotta, è arrivata la seconda ondata" racconta Walter José Nicolau, un pittore di sessantasette anni.
Ciononostante, il governo locale di Rio de Janeiro non intende imporre alcuna chiusura in vista delle festività natalizie.
Invece a qualche migliaio di chilometri più a Nord, a Città del Messico, si cerca di frenare l'avanzata del coronavirus con misure restrittive, come la sospensione dei servizi non essenziali e la circolazione dei cittadini solo in casi di necesità e urgenza. Molte delle misure sono solo raccomandazioni e non disposizioni vincolanti e sanzionabili.
La sindaca della capitale messicana, Claudia Sheinbaum, ha annunciato che:
"la città versa in una situazione critica a causa dell'impennata dei ricoveri ospedalieri. Ecco peché chiediamo alla popolazione di restare a casa e uscire solo se è strettamente necessario."
L'Organizzazione Mondiale della Sanità è preoccupata per il caso messicano. Con 108 mila decessi il Paese latinoamericano è al quarto posto nel mondo per numero di morti da covid.