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Nagorno Karabakh: l'esercito azero entra ad Agdam

Agdam, soprannominata l'Hiroshima del Caucaso
Agdam, soprannominata l'Hiroshima del Caucaso Diritti d'autore  Sergei Grits/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Sergei Grits/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Di Eloisa Covelli Agenzie: Efe
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L'esercito azero entra ad #Agdam, uno dei 3 distretti persi dall'Armenia dopo il cessate il fuoco firmato sotto l'egida della Russia @AmbArmenia #NagornoKarabakh

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Le truppe azere entrano ad Agdam. Come stabilito dall'accordo a tre tra Armenia, Azerbaijan e Russia gli armeni perdono tre distretti cuscinetto della regione del Nagorno Karabakh e il 30 percento del controllo di quella regione, tra cui la sua seconda città, Shusha (o Shushi per gli armeni).

Agdam, soprannominata anche "l'Hiroshima del Caucaso" era una città fantasma dalla guerra degli anni 90, usata come base dalle truppe separatiste. Prima di lasciare la zona i combattenti per l'indipendenza del Nagorno Karabakh hanno distrutto il loro quartier generale. Assieme a loro sono andati via 120mila armeni che abitavano qui da 30 anni. Dopo la guerra degli anni 90 furono gli azeri a dover lasciare la regione. Quella guerra causò decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati, tra cui la popolazione azera di Agdam.

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Cerchiati in rosso i tre distretti persi dall'Armenia Euronews

Nella cartina sopra vedete i tre distretti che passano dal controllo armeno a quello azero, che in questa guerra - durata 6 settimane con migliaia di morti - ha potuto contare sull'appoggio della Turchia. Secondo gli accordi gli azeri entreranno a Kalbajar il 26 novembre e a Lachin il primo dicembre. Molti armeni che stanno lasciando queste zone, bruciano le loro case prima di partire, per evitare che vengano usate dagli azeri.

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La situazione prima della guerra del 2020: la zona verde è quella in mano agli armeni Euronews

Nella cartina sopra vedete la situazione prima di questa guerra. Sotto è la situazione dopo l'accordo per il cessate il fuoco. La zona verde, controllata dagli armeni, si è ristretta del 30 percento.

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La zona verde, controllata dagli armeni, dopo l'accordo per il cessate il fuoco Euronews

Questa sconfitta ha creato una grave crisi politica in Armenia, dove da dieci giorni sono in corso proteste antigovernative. Questo venerdì l'opposizione armena ha annunciato che tenterà di ottenere la revoca della legge marziale in vigore nel paese durante una riunione straordinaria del parlamento del 26 novembre, per promuovere successivamente le dimissioni dell'esecutivo.

A controllare i nuovi confini ci sono anche 2mila soldati russi. L'accordo di pace non parla dei turchi, ma Ankara ha affermato che parteciperà al controllo del cessate il fuoco. Ma Putin ha assicurato che nessun militare turco metterà piede nella regione.

Risorse addizionali per questo articolo • Le Monde

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