Vaccino contro il covid-19, aumenta il popolo degli scettici

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Di Gioia Salvatori
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Secondo un sondaggio Ipsos tra gli europei i più scettici sono i francesi, poco distanti gli italiani (65 % dei quali favorevoli alla vaccinazione); e per la fondazione Jean Jaures l'antivax francese è giovane o donna e vota estrema destra o sinistra radicale

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L'argomento è uno dei più bollenti e divisivi nei dibattiti pubblici e privati: il vaccino. Schiere di antivax contestano già i vaccini obbligatori figuriamoci uno che obbligatorio non sarà, quello contro il covid-19. Disponibile probabilmente da gennaio nell'Unione europea il farmaco, secondo un recente sondaggio di Ipsos condotto in 15 Paesi, suscita parecchio scetticismo. Intervistati in tutto appena 18mila adulti tra i 16 e i 74 anni, la Francia risulta il Paese europeo più titubante: circa un francese su due si vaccinerebbe contro il nuovo coronavirus, in Italia invece è favorevole il 65 % della popolazione, in Germania ancora di più, il 69, e nel Regno Unito addirittura il 79 %. 

Più passa il tempo più aumentano gli scettici

Lo scetticismo sul vaccino è cresciuto rispetto a due mesi fa complice la paura di effetti collaterali e la sperimentazione fatta a tempo di record con test clinici che a molti paiono precipitosi. Ciò nonostante resti salda la procedura per l'approvazione del farmaco prima dell'immissione sul mercato, affidata a enti pubblici terzi normalmente indipendenti. 

Lo scettico? In Francia è giovane, donna e vota gli estremi

Ma chi sono gli antivax? In Francia secondo uno studio della fondazione Jean Jaures i vaccino-scettici sono soprattutto donne e giovani, elettori di estrema destra o sinistra radicale. Anche in Italia man mano che sale l'età aumenta la disponibilità a vaccinarsi. E anche in Italia man mano che passano i mesi aumentano i dubbiosi. Lo hanno rilevato a maggio e confermato a ottobre, due sondaggi dell' Università Cattolica. Secondo l'ultimo il 40 % degli intervistati, sarebbe contrario o indeciso sul vaccino contro il Covid-19, con un aumento dei no del 15 % tra gli under 35 rispetto alla prima indagine di maggio.

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