I cattolici conservatori USA non seguono il Papa e i vescovi hanno paura di criticare Trump

Intervista col Professor Faggioli
Intervista col Professor Faggioli Diritti d'autore Massimo Faggioli
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Di Paolo Alberto Valenti
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Sono elezioni fortemente polarizzate quelle che si stanno celebrando negli Stati Uniti. Il professor Massimo Faggioli, teologo dell'Università Villanova a Philadelphia, nota come i due candidati rappresentino due modi opposti di quello che potranno essere gli Stati Uniti

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Professore di Teologia presso la Villanova University di Philadelphia il professor Massimo Faggioli vive da tanti anni negli Stati Uniti e considera le elezioni presidenziali in corso veramente cruciali. Un momento di polarizzazione estrema da cui uscirà una nazione fortemente orientata in un senso o in un altro. Gli abbiamo chiesto se Trump ha ancora un mano il voto dei cattolici..... "Pare che abbia in mano, come 4 anni fa, il voto dei cattolici bianchi, che è un voto più conservatore ma 4 anni fa ha perso il voto dei cattolici non bianchi quindi gli afroamericani, i latinos, gli asiatici perché il voto religioso negli USA va visto sempre insieme ai gruppi etnici o razziali (come si dice qui negli Stati Uniti) perché c'è una spaccatura molto evidente all'interno della stessa Chiesa ma anche nella Chiesa Protestante con membri bianchi, membri non bianchi questa è una caratteristica fondamentale".

Paolo A. Valenti: Trump si è esibito dopo una manifestazione di protesta davanti alla Casa Bianca con la Bibbia in mano. Questa scena ha ancora un forte valore simbolico negli USA o è semplicemente propaganda a buon mercato?

Massimo Faggioli: "È propaganda a buon mercato di sicuro, bisogna vedere che tipo di effetti avrà sul voto, questo non è ancora chiaro perché quello di quest'anno è un voto molto particolare perché a causa della pandemia il voto anticipato si è esteso per moltissime settimane. Io credo che questo sia un momento pericoloso per gli Stati Uniti perché siamo in un momento molto caldo in quella che fino ad ora è stata definita una guerra civile fredda e invece ci sono sintomi di polarizzazione estrema anche all'interno per esempio della Corte Suprema e degli apparati dello stato. Questa è veramente una battaglia per l'anima dell'America che è politica ma è anche religiosa perchè i due candidati offrono due visioni completamente diverse nel futuro dell'America su questioni morali e politiche come l'emigrazione, l'omosessualità, il matrimonio, la vita, quindi è un'elezione veramente diversa rispetto alle precedenti".

Mi sembra che nelle settimane scorse ci sia stato anche uno scontro epocale fra la Casa Bianca e Papa Bergoglio col segretario di stato Mike Pompeo che ha stigmatizzato a Roma l'operato della Chiesa nell'accordo con la Cina...

"Quello di Pompeo col segretario di stato vaticano Parolin a Roma è stato un tentativo che la dice lunga sulla presunzione dell'amministrazione Trump nel modo di trattare con la Chiesa Cattolica e con il Vaticano adottando lo stesso stile con cui si comportano con gli evangelical che sono depositari di un cristianesimo nazionalista e invece il cattolicesimo è un cristianesimo multinazionale, cosmopolita in un certo senso. Questo la dice lunga della cultura che regna alla Casa Bianca, ben più di un tentativo elettorale è stato un messaggio con l'intenzione di Trump e di Pompeo di piegare il cattolicesimo ad un certo paradigma evangelicale americano che è del tutto incompatibile col cattolicesimo romano che è universale".

Che ruolo avranno le minoranze religiose?

"In certi stati hanno peso... gli ebrei nello stato di New York e in Florida, i mormoni nello Utah ma la visione di Trump è quella di un'America bianca e cristiana in cui ebraismo e mormonismo sono ospiti graditi mentre l'Islam è molto meno gradito e questo quindi è un pericolo per una società multirazziale in cui Trump cerca di riportare indietro il paese agli anni Cinquanta".

Biden ha avuto lo stesso vigore "religioso" di Trump?

"Biden non ha potuto contare sui soldi della campagna elettorale di Trump però è diverso perché la campagna di Biden per il voto dei cattolici è molto più studiata e molto più seria di quanto non fece Hillary Clinton 4 anni fa. Biden non è intimorito e questo è interessante perché è un cattolico che non ha paura di dirsi pubblicamente cattolico e di difendere le sue dichiarazioni anche davanti ai vescovi".

Come di dispone la curia statunitense davanti a queste elezioni?

"Tra i vescovi USA in pochissimi si sono espressi pubblicamente a favore di Trump ma la maggioranza è a suo favore per la questione dell'aborto e per l'omossessualità, la questione gender tuttavia l'episcopato è molto spaccato perché Papa Francesco ha nominato molti vescovi che hanno un po' equilibrato le culture politiche nell'episcopato. La Chiesa statunitense è molto spaccata all'interno".

Chi vincerà?

"Per vincere Biden deve ottenere una valanga di voti perché il sistema che è stato creato negli ultimi 20 anni (e forse anche più) in cui le elezioni contestate si decidono presso la Corte suprema, garantisce un vantaggio a Trump che ha nominato in larga parte i giudici e perché l'amministrazione Trump si è contraddistinta per il tentativo di ostacolare il voto delle minoranze che non vogliono votare per lui quindi è una elezione che può salvare la democrazia americana ma solo se c'è una valanga per Biden perché un voto contestato darebbe un vantaggio sistemico all'amministrazione Trump".

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