Amsterdam contro Airbnb: ha stravolto il mercato immobiliare
Calma piatta ad Amsterdam, città famosa nel mondo per la sua vita notturna, il numero dei turisti quest'anno come in quasi tutte le grandi città europee è crollato a causa della pandemia. Ma le strade semideserte non hanno placato il desiderio di controllo sul mercato degli affitti a breve termine da parte delle autorità locali. Ora, come prima, i sindaci di Parigi, Berlino e Amsterdam vogliono maggiori poteri per frenare il fenomeno Airbnb.
“I cittadini si lamentano molto del chiasso e della trasformazione dei loro quartieri a causa di questo nuovo tipo di turismo – racconta Albert Eefting, responsabile del programma alloggi del comune di Amsterdam -. L'aumento sregolato degli affitti a breve termine sta creando una vera e propria emergenza abitativa – aggiunge - perché ad Amsterdam l'offerta immobiliare è molto limitata. Se tutti gli appartamenti residenziali venissero trasformati in stanze per turisti, prima o poi non si avrebbero più appartamenti dove vivere. Se esistono gli hotel ci sarà motivo?” conclude Eefting.
Nel dicembre dello scorso anno, la Corte di giustizia europea a scanso d'equivoci aveva decretato Airbnb una piattaforma online e non una società immobiliare. Ciò significa che non è sottoposta alla stessa legislazione che regola il settore immobiliare. Ma la Commissione europea intende comunque incrementare il controllo delle società online con una nuova direttiva sui servizi digitali .
"Tanto per iniziare – propone Eefting - credo che vada imposto un limite al numero legale di notti per gli affitti a breve termine. Un appartamento residenziale non si può utilizzare come hotel, perché gli affitti di lungo termine hanno uno scopo sociale che va tutelato – spiega l'amministratore olandese - Io credo che se si ponesse un numero di notti limite per Airbnb sarebbe molto semplice fare dei controlli: basterebbe rendere accessibile il sistema di prenotazione online."
"Le persone comuni non possono permettersi di comprare una casa in questo momento – denuncia una giovane residente della città olandese - perché gli appartamenti sono molto costosi e quelli piccoli che hanno prezzi più accessibili sono tutti presi da chi è nel business degli affitti a breve durata tipo Airbnb, ma non solo."
La piattaforma Airbnb ha promesso piena collaborazione con le autorità locali e quelle europee, anche se finora sembrerebbe trattarsi di un impegno solo a parole.
Ad Amsterdam invece i residenti vogliono vedere presto anche i fatti.
"Non dimentichiamo che Airbnb era nato come un sistema di scambio di case solo durante i periodi di vacanza – ricorda un'altra residente di Amsterdam. Partire e affittare la propria casa durante l'assenza. Così sì che aveva senso."