Il premier Johnson chiede ai britannici di accettare nuove restrizioni

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Diritti d'autore Matt Dunham/Associated Press
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Di Paolo Alberto Valenti
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Mentre il coronavirus riprende vigore fra la popolazione britannica Boris Johnson spiega in televisione la necessità delle restrizioni per il contenimento dell'epidemia. Bar e pub saranno chiusi alle 22:00

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Il premier britannico chiede agli inglesi di accettare nuove restrizioni; il paese sconta ormai quasi 5 mila contagi quotidiani e ha avuto 37 morti nelle ultime 24 ore e 138 ricoveri nei reparti di terapia intensiva. La Gran Bretagna è costretta a ripristinare una serie di restrizioni antipandemia: da giovedì pub, bar e ristoranti dovranno chiudere alle 22:00 e sarà ammesso solo il servizio al tavolo. Indossare la mascherina diventa obbligatorio anche per gli impiegati di tutte le attività di vendita al dettaglio. Le sanzioni sono inasprite. Le misure riducono a 15 il numero massimo degli invitati ai matrimoni. Rimane in vigore la regola del 6 (massimo di 6 persone per gruppo). Sarà rinviato anche il ritorno del pubblico nelle competizioni sportive.

Johnson in tv

Il premier lo ha chiarito con un messaggio televisivo alla nazione poco dopo aver presentato il piano alla Camera dei comuni. "Sono profondamente contrario a mettere in campo qualunque imposizione che limiti le libertà di ciascuno ma nel lasciare e cose così prendiamo il rischio di dover poi adottare delle misure molto più severe in seguito". Johson ha quindi confermato che le misure sono vincolanti, con più controlli di polizia e multe più salate, e che il governo è pronto "se necessario" a usare l'esercito in compiti di backup per consentire agli agenti di concentrarsi di più nella sorveglianza sulle misure anti-Covid.

C'è anche uno scenario peggiore

Il governo di Boris Johnson "si riserva il potere di prendere misure" più severe se la popolazione britannica non rispetterà le restrizioni rafforzate di fronte al rimbalzo dei contagi da coronavirus. La manovra serve per evitare un nuovo confinamento che rischia di far piombare l'economia britannica nel peggior tunnel della sua vita.

L'allarme degli specialisti

Ovviamente il governo britannico segue le indicazioni di un comitato di esperti che negli ultimi giorni hanno lanciato l'allarme parlando di pandemia come di un'emergenza non risolta e a fronte di un ritorno ad un tasso di contagi piuttosto elevanto. Chris Whitty, chief medical officer d'Inghilterra, ha invitato tutti ad essere pronti a restrizioni sociali mirate. Il consigliere medico del governo Johnson ha ammonito i britannici a «prepararsi a un inverno duro», sottolineando che l'arrivo di autunno inverno «è contro di noi», queso per la moltiplicazione delle malatie respiratorie che spianano la strada anche alla diffusione del coronavirus, un agente patogeno che ha dimostrato di essere ben più letale delle comuni influenze.

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