"Sbirro", due anni da infiltrato

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Il libro choc che scuote la Francia

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Un giornalista francese si infiltra per due anni nella polizia. Poi pubblica un libro choc dove racconta la violenza e la frustrazione di quanti ogni giorno devono combattere la criminalità. "Flic" il nome del libro, in italiano sarebbe "sbirro". Valentin Gendrot, l'autore, che per sei mesi è stato infiltrato anche nella polizia di Parigi. Ecco l'intervista che ha rilasciato a Euronews.

Parlo nel mio libro dei due grandi tabù della polizia, che sono la violenza e la frustrazione. È emblematico perché racconto un ambiente che è violento e ansiogeno allo stesso tempo. Si lavora in condizioni degradate, senza mezzi e con personale spesso insufficiente. Dall'altra parte le vittime della violenza raccontano anche gli abusi di una minoranza di poliziotti
Valentin Gendrot

Questo libro denuncia anche il razzismo nelle forze dell'ordine, un tema di grande attualità dato che anche in Francia hanno preso piede le proteste del movimento Black lives matter.

"Un giorno facciamo un controllo su strada, guardiamo le auto che passano e decidiamo chi fermare - racconta a Euronews l'autore del libro - A un certo punto un poliziotto dice, vedendo due uomini neri, controlliamo quest'auto, ci sono due bastardi dentro. I due sono stati controllati ed era tutto in regola. Sono stati fermati solo perché erano neri. Se fossero stati bianchi probabilmente non avrebbero subito il controllo".

Tra gli episodi di violenza, a cui ha assistito, ce n'è uno particolarmente grave: un poliziotto picchia un 16enne e falsifica il verbale per incriminarlo. Il giornalista infiltrato si presta anche lui alla falsificazione del documento, coprendo così il poliziotto. Per questo è stato aspramente criticato anche dai colleghi.

"Ho fatto una scelta - si difende - che è quello di un giornalista che vuole raccontare tutto, anche come i poliziotti si coprono tra di loro per evitare di essere puniti, dato che il fatto che racconto è particolarmente grave".

Su quell'episodio è stata aperta un'inchiesta. Ora anche il giornalista infiltrato rischia un processo per falso in atto pubblico.

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