Missione compiuta: l'Esa lancia nello spazio il razzo italiano Vega

Il lancio del razzo Vega
Il lancio del razzo Vega Diritti d'autore Esa
Diritti d'autore Esa
Di Euronews & Ansa
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Corsa allo spazio: l'Agenzia Spaziale lancia Vega con 53 satelliti di clienti diversi. Nuova frontiera per la space economy

PUBBLICITÀ

Riparte la corsa allo spazio: dopo il lancio dell’Ariane 5 che a metà agosto aveva inaugurato la riapertura dopo lo stop dovuto all'epidemia della base di Kourou, nella Guyana francese, è stata la volta del razzo italiano Vega, che ha segnato la piena ripresa delle attività della base.
L'Agenzia Spaziale Europea ha lanciato Vega e ha permesso di portare in orbita 53 satelliti di clienti di nazionalità diversa, grazie al nuovo lanciatore realizzato dall'Agenzia che promette di rivoluzionare la space economy.
Nello spazio, on Vega, sono arrivati anche alcuni microsatelliti, detinati a varie applicazioni, tra cui l'osservazione della Terra, le telecomunicazioni, persino un laboratorio per esperimenti in microgravità a controllo remoto.

L'ultimo satellite è stato rilasciato 104 minuti circa dopo il lancio. Dei 13 Paesi che hanno affidato a Vega i loro mini satelliti, otto sono europei e fra questi c’è l’Italia.

Con Israele il nostro Paese porta in orbita gli esperimenti Argtm, dell’Università Federico II di Napoli, che studierà gli effetti della microgravità sulla resistenza dei batteri agli antibiotici; Mambo, dell’Università di Roma Tre, per valutare il rilascio dei farmaci nell’organismo in condizioni di microgravità; Spacelys, dell’Università di Bologna, per valutare gli effetti della microgravità su una proteina legata al sistema immunitario; Nogquad, dell’Università di Tor Vergata, per lo studio dell’espressione dei geni e la comparsa di malattie, come sclerosi laterale amiotrofica o la sindrome dell'X fragile.

E negli Stati Uniti, questo è il momento dei test su scala reale di un motore a razzo, noto come "Flight Support Booster". Il motore, lungo 46 metri (154 piedi), ha sparato per poco più di due minuti, producendo 1 milione e mezzo di chili di spinta. 

Un lancio non equipaggiato dal Kennedy Space Centre sarà pianificato per il prossimo anno, prima di una missione con equipaggio nel 2023.

Il programma Artemis spera di inviare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna entro il 2024.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Cha sapore ha un Bordeaux di prima qualità dopo un anno passato nello Spazio?

Stazione Spaziale Internazionale: il cargo russo Progress porta due tonnellate di materiali

Ucraina, dopo i missili Usa servono soldati: si punta ai profughi in Polonia e Lituania