A difendere il presidente della FIFA Gianni Infantino è il vice-segretario generale Alasdair Bell. "Non c'è nulla di illecito", spiega, riferendosi agli incontri dell'avvocato svizzero con il procuratore generale elvetico, per i quali è sotto inchiesta.
La FIFA gioca in difesa.
Il presidente del massimo organismo internazionale del calcio, Gianni Infantino, 50 anni, dalla scorsa settimana è sotto indagine in Svizzera per abuso di autorità, violazione del segreto d'ufficio, favoreggiamento e istigazione a tali atti.
Sotto inchiesta ci sono anche il Procuratore Generale svizzero dimissionario, Michael Lauber, e il Procuratore dell'Alto Vallese, Rinaldo Arnold.
Il Procuratore straordinario Stefan Keller è stato nominato a giugno, dopo le dimissioni di Lauber: il suo primo atto è stato proprio l'apertura del procedimento penale nei confronti di Infantino.
Il miglior "difensore"
Il miglior difensore di Infantino è il vice-segretario generale FIFA Alasdair Bell, scozzese, già direttore giudirico dell'Uefa, dal 2018 incaricato dell'amministrazione della FIFA.
"Sulla base di quanto ci è stato detto, non c'è nulla di serio su cui indagare. Nulla di quanto ci è stato comunicato che indichi un qualsiasi tipo di illecito, grave o meno".
Nella primavera del 2019, il Procuratore svizzero Lauber finì nell'occhio del ciclone, per irregolarità durante il processo contro la FIFA e per i suoi incontri non protocollati con Infantino e Arnold.
Secondo l'Autorità di vigilanza sul Ministero Pubblico della Confederazione, il procuratore avrebbe impedito il regolare svolgersi del procedimento penale, agendo in maniera sleale e affermando il falso in più occasioni.
Lauber ha impugnato tale decisione di fronte al Tribunale amministrativo federale, senza successo.
Secondo la Fifa, che ha sede a Zurigo, gli incontri di Infantino rano considerati "di routine" e "non è successo niente di illecito".
In carica dal 26 febbraio 2016, nonostante l'inchiesta, Infantino resta saldamente in sella alla FIFA.
Almeno per ora.