Estonia: arriva il visto per nomade digitale

Dal primo agosto l'Estonia accetta richieste per visti per nomadi digitali. Il paese vuole attrarre così residenti non europei che lavorano in remoto per società straniere. A Tallinn, la capitale, non è difficile trovare spazi di lavoro condiviso in ex fabbriche sovietiche. Il visto per nomadi digitali consente di rimanere e lavorare in Estonia per 12 mesi, incluso anche il diritto di viaggiare dentro i confini europei per 90 giorni.
Il programma di e-Residency ha già attirato 70 mila persone, e ha fatto guadagnare allo Stato 41 milioni di euro dal 2014, per questo adesso ha fatto un salto in avanti
Barbados, Portogallo, Repubblica Ceca e altri paesi hanno offerte simili, ma sono rivolte principalmente ai liberi professionisti. L'Estonia è una delle prime al mondo ad estenderlo anche ai dipendenti di aziende straniere.
"Secondo l'attuale legge, il nomade digitale è chiunque lavori in remoto", dice Ruth Annus, dirigente del ministero dell'Interno.
Durante la pandemia molte persone hanno testato lo smart working e questo fa pensare che l'Estonia potrebbe incrementare i suoi residenti.
"Improvvisamente abbiamo milioni di persone che sanno di poter lavorare in remoto - dice Karoli Hindriks, ceo della talent relocation company Jobbatical - Anche i loro datori di lavoro lo sanno. Quindi, quello che mi aspetto è che avremo un'esplosione del numero di persone che lavorano come nomadi digitali”.
Con le previsioni fatte prima della pandemia, l'Estonia pensava di poter attirare fino a 2000 persone ogni anno.