Andiamo alla scoperta della prima foresta "climatica" d'Europa, dove tagliare un albero non è un delitto contro la natura. Perchè, con il "sequestro" e l'immagazzinamento del carbonio, la natura si rigenera più velocemente e gli alberi crescono più in fretta.
La prima foresta climatica in Europa.
Si trova in Ungheria. E ha solo sei anni di vita, ma con alberi già belli grandi.
E' uno splendido esempio di Carbon Farming: cioè la possibilità di usare l'agricoltura per sequestrare (è un termine tecnico) e immagazzinare più carbonio nel suolo, abbattendo in modo significativo e progressivo i problemi di Co2.
Grazie a questo metodo si trasformano queste emissioni in un fertilizzante naturale.
"Una piantagione si può rigenerare molte volte"
Il team del prof. József Steier, fondatore di SUNWO, a Budapest, ci ha lavorato per 10 anni
"Una piantagione tradizionale - per esempio di quercia - si riproduce in 60-80 o anche 100 anni. Nel nostro caso, la piantagione può essere rigenerata tre o quattro volte in 30 anni", spiega il prof. Steier.
Il sogno? Rigenerare il Sahara!
Il sogno del prof. Steier è addirittura quello di rigenerare parti del deserto del Sahara e sembra che abbia gli strumenti per farlo.
L'intero concetto consiste in uno sviluppo specifico di bio-motori (ibrido vegetale) e in una sofisticata tecnologia di risparmio idrico (che ha ridotto il consumo di acqua per l'irrigazione del 50%). Il lavoro di ricerca ha legami africani (con il Marocco), un'etichetta di innovazione della Conferenza delle Parti (COP 22) e alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC, 2016).
La piantagione di carbonio ha 27 valori diversi che soddisfano pienamente gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
➡️ Assorbimento e fissazione di carbonio
Una nuova era, per combattere i cambiamenti climatici
"In appena sei anni siamo riusciti a far crescere un tronco lungo 45-54 cm di diametro e alto 6 metri con circa il 30% di biomassa (volume) nella corona. Così il sequestro del carbonio si è avvicinato alle 100 tonnellate/ettaro/anno (rispetto alla media del paese di 13,6 tonnellate/ettaro/anno)", spiega il prof. Steier.
Steier spera davvero che questa soluzione contribuisca ad una nuova era dell'agroforesteria sostenibile, anche con la volontà di rallentare i cambiamenti climatici.
"Prodotti a km zero, ecologici e sicuri"
Il giornalista di Euronews Ungheria, Zoltán Siposhegyi, ci spiega:
"Queste porte e queste finestre, costruite con gli alberi di questa foresta climatica, sono prodotti a km zero, ecologici, pratici e, soprattutto, sicuri".