Belgrado, un'altra notte di ribellione contro la "finta normalità" di Vučić

Belgrado, un'altra notte di ribellione contro la "finta normalità" di Vučić
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Di Cristiano Tassinari
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Ufficialmente, la protesta popolare di Belgrado - deflagrata per la seconda notte consecutiva - è contro le nuove restrizioni imposte dal governo per bloccare nuovi focolai del virus. Ma cova la rabbia contro il presidente Vučić, reo di aver inscenato, prima delle elezioni, una "finta normalità".

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Un'altra notte di ribellione a Belgrado.

Nuovi scontri tra polizia e manifestanti, mercoledi sera, davanti al parlamento a Belgrado e per le strade della capitale della Serbia.
Almeno 5.000 persone hanno inscenato la protesta, decine i feriti.

Gli scontri sono stati scatenati dalla rabbia popolare contro le nuove restrizioni anti Covid-19 annunciate martedi dal presidente Alexsandar Vučić.

I principali provvedimenti: vietati gli assembramenti, sia all’aperto che al chiuso, e coprifuoco a partire dalle 18 di venerdì fino alle 5 del mattino di lunedì 13 luglio.

I numeri del contagio in Serbia, infatti, sono ripresi a salire nelle ultime due settimane, in particolare nella regione meridionale del Sangiaccato.
In totale in Serbia: circa 16.000 casi e 330 vittime.

Marko Drobnjakovic/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

Le accuse alla "falsa normalità" di Vučić

Secondo Milena Nuferosic di "East Journal", gli oppositori di Vučić accusano il presidente di aver tolto la quarantena troppo presto, a maggio, permettendo persino il derby calcistico di Belgrado tra Stella Rossa e Partizan, con 25.000 spettatori, il più grande assembramento in Europa dalla fine del lockdown.

Il tutto per dare un’apparenza di normalità in vista delle elezioni del 21 giugno scorso, quando Vučić ha trionfato con oltre il 63% dei voti al suo Partito Progressista Serbo.

L’indomani delle elezioni – in cui hanno superato lo sbarramento del 3% solo altri due partiti (uno di questi sono i socialisti, alleati di governo) – il sito d'indagine BIRN ha pubblicato un’inchiesta secondo cui le autorità hanno mentito sui dati dell’epidemia, nascondendo i numeri dei morti, che sarebbero tre volte più alti di quelli dichiarati.

Mentre la premier Ana Brnabic ha dichiarato che lo stato difenderà la legalità, tutto lascia credere che le proteste continueranno nei prossimi giorni e che in molti non vorranno rispettare il coprifuoco imposto per il fine settimana.

Darko Vojinovic/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

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