In Grecia c'è una mostra che rende omaggio all'arte dei bigliettini per copiare

Foto cortesia del professore Dimitris Mardas
Foto cortesia del professore Dimitris Mardas Diritti d'autore Athens News Agency
Di Redazione greca
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Un riconoscimento all'immaginazione, all'ingenuità e all'arte del bigliettino proprio nell'anno della triste #maturità senza scritti.

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Quest'anno, saltati per il Covid-19 gli scritti dell'esame di maturità, gli studenti italiani non potranno sfoggiare le migliori doti d'inventiva nell'arte del copiare. 

Una pratica da considerarsi a tutti gli effetti arte nobile se è vero che in Grecia, culla della civiltà occidentale, hanno dedicato al "bigliettino" addirittura una **mostra. **

L'esposizione, unica nel suo genere, è stata allestita dall'Università di Salonicco. Si tratta di una raccolta di bigliettini confiscati dal 1984 in avanti dai professori universitari del dipartimento di Economia. 

In greco si chiamano "skonakia", letteralmente: granello di polvere. Prendono questo nome dalla pratica dei farmacisti, all'epoca, di consegnare le pillole sbriciolate in polvere dentro piccoli pacchettini di carta. Gli studenti greci riciclavano quei foglietti e li utilizzavano per copiare durante gli esami. 

Se il professore li "avesse beccati", la scusa era pronta: trattasi dell'involucro della medicina per il mal di testa. 

Alcuni di questi 200 foglietti sono veri e propri piccoli capolavori, altri sono piuttosto un'ode all'ingenuità. 

I due percorsi tematici della mostra dividono i bigliettini in 32 diverse categorie. 

Tra i pezzi più interessanti della collezione: un rotolo di due metri di lunghezza e 4cm di larghezza, avvolto su due piccoli bastoncini, oppure una pergamena fatta di carta di riso e vergata con stilografica.

Alcuni bigliettini recano titoli, paragrafi, sono suddivisi in capitoli con tanto di indice iniziale... opere di alto ingegno che sanno coniugare anche una certa estetica, indica il professore associato di economia Dimitris Mardas dell'università Aristotele di Salonicco.

Si tratta di un riconoscimento all'immaginazione, all'ingenuità e all'arte del bigliettino, continua il prof. Mardas. 

Mardas, che ha curato l'esibizione, indica che in alcuni casi - come quello del papiro lungo due metri - gli studenti hanno lavorato per più di 10 ore per terminare l'opera. C'è poi un altro artefatto in mostra che è un vero e proprio mini-volume da 100 pagine. 

"Se solo avessero passato altrettanto tanto tempo a prepararsi, avrebbero superato il corso senza l'ausilio dei bigliettini", aggiunge il docente. 

Al giorno d'oggi, tuttavia, per copiare gli studenti si affidano piuttosto ai mezzi tecnologici come smartphone, tablet, cuffie bluetooth. Non realizzano che, così facendo, privano il genere umano di una così sublime forma di espressione artistica. 

Athens News Agency
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