Conte rassicura Bruxelles sull'uso che l'Italia farà dei fondi europei

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Il Presidente del Consiglio italiano considera che i fondi europei per il rilancio rappresentino una grande occasione per l'Italia che non andrà sprecata

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In una intervista in margine agli Stati Generali dell' Economia, promossi a Roma,  il premier italiano rassicura Bruxelles: i fondi europei saranno spesi per rilanciare l' economia italiana e sanare problemi endemici molto aggravati da una pandemia che ha strapazzato il sistema Italia. Il premier, che guida la terza maggiore economia continentale, sostiene che la quota italiana del recovery fund, concordata con la Commissione europea, rappresenta un'occasione per sanare anche  vecchi problemi.

La dura prova della terza economia europea

L'Italia è stata il primo paese europeo aggredito dalla pandemia da coronavirus e fatica a riprendersi dagli effetti economici del blocco per arginare la diffusione dell'infezione che ha falciato almeno 35.000 italiani. L'esecutivo italiano intende "facilitare la capacità di spesa e accelerare  gli investimenti intensificando comunque i controlli rendendoli più rigorosi". Con una contrazione dell'economia nazionale di oltre 8 punti percentuali Conte ha invitato economisti, accademici, sindacati e associazioni imprenditoriali a proporre idee per il rilancio economico del paese. Sempre in relazione ai fondi europei il capo dell'esecutivo ha spiegato che  "questo non è un tesoretto a beneficio del governo in carica, ma "un investimento che dobbiamo fare in Italia e in Europa per i nostri figli e nipoti."

La situazione reale del paese

In Italia oltre la metà delle imprese prevede una mancanza di liquidità per affrontare le spese che si presenteranno nel corso di quel che resta del 2020. Una impresa italiana su 4 segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività. Anche grazie all'Europa l'Italia sta mettendo in campo risorse senza precedenti con decine di miliardi sul piatto. Il problema maggiore è l'apparato burocratico della penisola che diventa un serio ostacolo fra aziede e fondi e fra cittadini in difficoltà e sovvenzioni e prestiti erogabili.

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