Perché comunque vada al summit Ue di venerdì si farà la storia
La frenesia, prima uno dei summit più tempestosi della storia dell'Ue. Tutto accadrà tra venerdì e sabato. In ballo ci sono i miliardi di euro per la ripresa post-covid.
Ma è un vertice dove, comunque vada, si farà la storia dell'Europa.
La cancelliera Angela Merkel incontra Il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte. Sulle cifre non c'è ancora intesa. Cionostante, Merkel fa una dichiarazione che sembra voler preparare il blocco nordico a un accordo, in nome del ruolo salvifico della politica:
"dobbiamo affrontare un'enorme sfida. E la risposta deve esser grande. Non puoi soffermarti su ogni dettaglio prima di iniziare. Ma deve essere uno sforzo speciale che tenga unita l'Europa in queste ore difficili. C'è una dimensione politica dietro alle cifre".
Merkel tenta di rilanciare l'Europa, teme che la Germania abbia tutto da perdere in caso di fallimento.
La ragione politica sembra cominciare a prevalere su quella pratica economica, o per meglio dire, a coincidere.
I Paesi Bassi del premier Mark Rutte hanno altre priorità, quelle di un Paese medio-piccolo, che è allo stesso tempo una potenza finanziaria e paradiso fiscale, anche grazie a molte società italiane, o di altri stati membri dell'Ue.
L'Olanda per ora, si conferma alla testa del fronte del rifiuto, per cui la solidarietà deve pagare, con tanto di interessi, non per avidità, ma per scarsa fiducia. Infatti tra i polder vorrebbero sapere come Italia e soci spenderanno i soldi acquisiti sul mercato secondario dalla Commissione Ue.
E visti i precedenti, forse, qualche ragione ce l'hanno.