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Braccianti dal Marocco in Italia a spese degli imprenditori: "Sono indispensabili"

Braccianti marocchini al lavoro nella Valle del Fucino
Braccianti marocchini al lavoro nella Valle del Fucino Diritti d'autore  AFP
Diritti d'autore AFP
Di Euronews Agenzie: Afp
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250 lavoratori stagionali lavorano nella Valle del Fucino, in Abruzzo, alla raccolta di patate, finocchi, lattuga e spinaci: per farli arrivare, aggirando il lockdown, Confagricoltura ha creato un "corridoio verde" con Rabat

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Sono arrivati in Abruzzo a fine maggio a bordo di due charter partiti da Casablanca. Dopo due settimane di quarantena, si sono messi al lavoro: 250 braccianti marocchini, fondamentali per la raccolta di patate, finocchi e spinaci nella Valle del Fucino. Sono lavoratori specializzati, in molti vengono qui da anni, il rapporto di fiducia con gli imprenditori locali è consolidato.

Per aggirare il lockdown e farli entrare in Italia, evitando che il raccolto andasse perso con danni catastrofici per il settore, Confragricoltura ha attivato un "corridoio verde" in collaborazione con l'ambasciata italiania a Rabat. Il tutto a spese degli imprenditori.

Modesto Angelucci è il titolare di una delle circa 40 aziende che impiegano gli stagionali: "La mia azienda - dice Angelucci ad Afp - ha pagato all'incirca 4.500 euro tramite Confagricoltura, che ha svolto tutte le procedure affinché questi lavoratori entrino regolarmente per poter svolgere i nostri lavori di raccolta che solo loro possono svolgere. Sono operai specializzati, formati nel corso degli anni per poter svolgere questo tipo di lavoro".

AFP
Un bracciante marocchino al lavoro nella Valle del Fucino, in Abruzzo AFP

Sarebbero dovuti arrivare a marzo, ma la pandemia ha complicato i piani di imprenditori e braccianti, che hanno dovuto attendere mesi prima che la situazione si sbloccasse. Per limitare i danni le aziende hanno provato ad assumere lavoratori locali: le operazioni però sono andate a rilento, a causa della mancanza di manodopera e della scarsa specializzazione dei lavoratori italiani

Stando ai dati di Confagricoltura sono circa 350mila i braccianti stranieri impiegati ogni anno in Italia con contratti stagionali. Un lavoro i cui flussi, almeno nella Valle del Fucino, si sono stabilizzati. Qui, a differenza anche di altre realtà dello stesso Abruzzo, la quota di lavoratori in nero è molto bassa e fenomeni come il caporalato marginali.

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