Polemica nel Regno Unito per la legislazione speciale in discussione ai Comuni. Tra le misure la possibilità di fermo e isolamento forzato di chi risulti positivo al Coronavirus. La Spagna moltiplica i tamponi e invoca un'azione coordinata a livello europeo
Quinto giorno senza contagi locali: la Cina fuori dal tunnel?
La Cina sembra sempre più esser uscita dal tunnel. Nella lotta al Coronavirus, l'Europa invece ancora annaspa e procede in ordine sparso. A Pechino, che per il quinto giorno consecutivo non fa registrare casi di "contagi locali", il Vecchio continente replica con chiusure delle frontiere e misure restrittive declinate su base locale.
La Spagna moltiplica il ricorso ai tamponi
Dalla Spagna, che moltiplica il ricorso ai tamponi, il premier Pedro Sanchez ha invocato un'azione coordinata dell'Unione Europea in quella che ha chiamato "la guerra contro il virus". Indispensabile, poi - il suo messaggio a Bruxelles - il ricorso ai "Coronabond", gli eurobond d'emergenza, per contrastare l'impatto della pandemia. Domani l'approdo in Consiglio dei ministri della richiesta di prolungare il confinamento fino all'11 aprile.
Possibile fermo e isolamento forzato dei positivi: è polemica nel Regno Unito
Nel Regno Unito, ormai a pieno titolo contagiato anche dall'assalto ai supermercati, è intanto polemica per la legislazione speciale in discussione alla Camera dei Comuni, che autorizzerebbe le forze dell'ordine al fermo e al confinamento forzato di soggetti che risultino positivi al virus. "Rispettate le regole o dovremo ricorrere a un'ulteriore stretta", il messaggio del premier Boris Johnson alla popolazione.
Riservisti contro il virus: in Svizzera è chiamata alle armi
Con oltre 7.000 contagi e un centinaio di vittime, in Svizzera suona invece l'ora della "chiamata alle armi" come non accadeva dal 1939. Fino a 8.000 riservisti che lo Stato maggiore potrebbe richiamare per per allentare la pressione sugli ospedali della Confederazione.
Ottimismo francese: "Probabile ritorno sui banchi il 4 maggio"
Militari mobilitati anche in Francia, dove è corsa contro il tempo per rispettare le promesse: aprire a inizio settimana l'ospedale da campo, concepito per decongestionare quello di Mulhouse: città alsaziana epicentro di un virus, che in tutto il Paese ha fatto ormai più di 670 vittime. Ottimismo, intanto, dal Ministro dell'istruzione Jean-Michel Blanquer, che parla di una "probabile" riapertura delle scuole il 4 maggio.