Coronavirus: a Madrid - denunciano gli infermieri di un ospedale della capitale - "ci sono più pazienti che letti"
Il governo spagnolo dichiara lo stato di emergenza contro la pandemia provocata dal coronavirus. Superata la soglia dei 6000 contagi e con oltre 139 vittime, l'esecutivo di Pedro Sanchez si riunisce d'emergenza e decreta la chiusura dei negozi a Madrid, in Galizia, nelle Asturie e nella Cantabria. Restano aperti solo i venditori di generi di prima necessità. Una mossa anticipata venerdì sera, in Catalogna.
L'intervista di Euronews alla ministra degli Esteri Arancha González Laya
Al momento è impossibile prevedere quando avverrà il picco della pandemia, conferma a Euronews la ministra degli Esteri, Arancha González Laya: "Lo stato di emergenza prevede che tutto sia preparato in anticipo e che le misure siano efficaci. Dobbiamo anche evitare di imporre misure che, dettetate dalla fretta, possano provocare effetti secpndari o collaterali, come vediamo dalle misure prese in altri Paesi", dice la rappresentante del governo spagnolo.
"L'unità di crisi non deve essere una esclusiva del governo. È principalmente un compito del governo, con il primo ministro alla guida, ma è anche una responsabilità dell'opposizione. È una responsabilità di ciascuno di noi - conclude Arancha González Laya - Se tutti noi remiamo nella stessa direzione possiamo fare quello che hanno fatto gli altri Paesi, cioè uscire da questa emergenza il più presto possibile".
Mancano posti letto a Madrid
Bercellona chiede il confinamento dell'intera Catalogna, la regione più ricca della Spagna, corrispondente per rilevanza economica alla Lombardia per l'Italia.
Il Paese è in affanno, in particolare a Madrid dove - denunciano gli infermieri di un ospedale della capitale - "ci sono più pazienti che letti".
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