"Uniche eccezioni: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute".
"Se la salute pubblica è a rischio, dobbiamo anteporla ad altri interessi"
La limitazione agli spostamenti disposta l'8 marzo per Lombardia e altre 14 province del centro-nord per contrastare la diffusione del Coronavirus è ora estesa alla totalità del territorio nazionale. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, specificando che uniche eccezioni ammesse saranno comprovate ragioni di lavoro, di necessità o di salute. "Non c'è più una zona rossa - ha detto il premier da Palazzo Chigi - ci sarà un'Italia zona protetta". "Il nostro obiettivo primario è la salute dei cittadini - ha poi aggiunto - E se la salute pubblica dei nostri cittadini è messa a repentaglio, dobbiamo preferirla ad altri interessi".
"Il futuro dell'Italia è nelle nostre mani. Ciascuno faccia la sua parte"
Conte ha poi espresso comprensione per chi fatica a rinunciare a una vita normale, ma lanciato un appello alla responsabilità. "Le nostre abitudini vanno cambiate ora - ha detto -. Dobbiamo farlo subito e riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti". "La decisione giusta oggi - ha proseguito - è quindi restare a casa. Il futuro nostro, dell'Italia, è nelle nostre mani. E queste mani devono essere mani responsabili, oggi piu che mai".
Stop alla serie A e a tutte le manifestazioni sportive
Tra le misure annunciate anche la chiusura di scuole e università fino al 3 aprile, la sospensione di tutte le manifestazioni sportive, inclusa la Serie A. Per quanto riguarda i trasporti pubblici non ci saranno limitazioni, così come non ci saranno restrizioni per l'estero, ma "controlleremo gli ingressi in Italia", ha detto Conte.
Coronavirus: gli ultimi bilanci
Oltre 460 i morti, secondo gli ultimi conteggi diffusi dalla Protezione civile, mentre le persone risultate positive al virus sono ormai quasi 8.000, di cui oltre la metà in Lombardia e quasi 1300 in Emilia Romagna.