Coronavirus, 2019-nCoV, Covid-19: breve glossario per non confondersi

Immagine al microscopio del Covid-19, isolato in un paziente americano
Immagine al microscopio del Covid-19, isolato in un paziente americano Diritti d'autore NIAID-RML via AP
Diritti d'autore NIAID-RML via AP
Di Euronews
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Coronavirus, 2019-nCoV, Covid-19: breve glossario per non confondersi

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Il nuovo coronavirus è stato al centro dell'agenda internazionale da quando lo scorso dicembre sono stati individuati i primi casi nella città di Wuhan, capoluogo della provincia cinese di Hubei. Dalla sua comparsa il virus è stato chiamato in vari modi: prima coronavirus cinese, poi 2019-nCoV, quindi SARS-CoV-2, mentre Covid-19 è il nome dato alla malattia causata dal virus. Ecco un breve glossario per fare chiarezza e non perdersi nel mare delle sigle.

Rocky Mountain Laboratories (RML)

Inizialmente il termine coronavirus (o nuovo coronavirus) è stato utilizzato per descrivere l'epidemia di Wuhan. Ma cosa sono i coronavirus? Sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Nel 2002-2003 la SARS ha colpito duramente la Cina. Stando all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il virus ha causato 774 morti su 8.096 casi in tutto il mondo, di cui 349 nella Cina continentale e 299 a Hong Kong.

Ma altre espressioni, come "virus cinese" o "coronavirus Wuhan", sono state utilizzate sui social network e da molti media. Fortunatamente i loro usi sono rapidamente svaniti, essendo un vero e proprio vettore di stigmatizzazione. In Francia, come anche in Italia, la comunità asiatica è stata oggetto di insulti e ha dovuto subire eccessi razzisti.

Rocky Mountain Laboratories (RML)
Il virus SARS-CoV-2 al microscopioRocky Mountain Laboratories (RML)

Poco dopo la sua comparsa le autorità sanitarie e l'OMS hanno adottato la sigla "2019-nCoV" per indicare il virus (e non l'epidemia): "2019" per l'anno di comparsa, "n" per "nuovo" e "CoV" per "coronavirus". Ma questa denominazione non è durata a lungo ed è stata sostituita con "SARS-CoV-2" (Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2). 

A comunicare il nuove nome è stato l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome, come si legge sul sito del Ministero della Salute, è stato "un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus virus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2".

Infine, l'OMS ha scelto di dare un nome alla malattia provocata dal virus: "Covid-19". Ad annunciarne il nome, l'11 febbraio, è stato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di un briefing con la stampa: "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata.

Al momento (19 febbraio) sono 75.192 i casi confermati di Covid-19 nel mondo, di cui 74.186 in Cina. Sono stati segnalati 2.012 decessi, di cui 2.006 in Cina, due a Hong Kong (Regione amministrativa speciale), uno a Taiwan, uno nelle Filippine, uno in Giappone e uno in Francia.

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