Coronavirus: è il pangolino il responsabile del contagio all'uomo

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Di Cecilia Cacciottoansa
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Un formichiere in via d'estinzione, ce ne sarebbero solo un centinaio di esemplari. Va a ruba in Cina per la sua carne prelibata

Chi è il pangolino e dove vive

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Sembra ormai certo che sia il pangolino, questo formichiere in via d'estinzione - ne restano circa 100 mila esemplari e in Cina va ancora a ruba per via della sua carne prelibata - a aver trasmesso all'uomo il nuovo coronavirus in Cina.

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Formichiere in via d'estinzione, il pangolino vive nell'Asia orientale, è un animale solitario, minacciato dall'estenzione ne rimarebbero ancora poche centinaia di esemplari. Nei mercati cinesi purtoppo si trovano ancora e vengono venduti sottobanco, sembra che i cinesi impazziscano per le carni tenere. A fine dello scorso anno, una compravendita nel mercato di Wuhan sarebbe all'origine del contagio del Coronavirus all'uomo.

Stando a alcuni scienziati cinesi è questo mammifero l'ospite intermedio responsabile del contagio in un mercato nella città di Wuhan, epicentro dell'epidemia.

Da tempo si ritiene che abbia avuto origine nei pipistrelli ma alcuni ricercatori hanno suggerito che ci potrebbe essere stato un ospite intermedio che ha agevolato la trasmissione all'essere umano. Nei laboratori di tutto il mondo intanto è corsa contro il tempo per cercare una cura e un vaccino.

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Charu Kauschiceuronews
Non ricordo l'ultima volta, se mai è successo, che un vaccino sia stato elaborato in tempo per affrontare l'epidemia
Charu Kauschic, McMaster Univiversity, Immunology Research Centre
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Gary Kobinger, microbiologo, Laval Universityeuronews

Gary Kobinger, microbiologo dell'Università canadese di Laval, mette il dito sulal piaga: "Non ci sono incentivi economici, per cui nessuno ci lavora"."

Anche se i ricercatori sono in possesso del codice genetico del virus, simile a quello della Sars, ci vorranno ancora mesi prima di arrivare a un antidoto.

Sequenza genetica nota significa cura entro breve

E' teoricamente possibile già da adesso mettere a punto un vaccino contro il nuovo virus 2019-nCoV comparso in Cina; la sequenza genetica è già nota e il vaccino potrebbe essere ottenuto nell'arco di una settimana, come ha dichiarato all'Ansa Rino Rappuoli, chief scientist e head of external R&D dell'azienda GSK Vaccine, uno dei maggiori esperti internazionali di vaccini, .

"E' possibile che in Cina ci si stia già muovendo in questa direzione, ma di questo non ho alcuna conferma diretta, mentre altrove si sta aspettando di capire che cosa succede", ha detto Rappuoli. E' infatti ancora vivo il ricordo della Sars, quando il vaccino è stato ottenuto in tempi rapidissimi e non si riuscì a utilizzare poiché l'emergenza finì rapidamente.

Avere ottenuto la sequenza genetica di questo nuovo virus ha innanzitutto permesso di capire che appartiene alla famiglia dei coronavirus, gli stessi responsabili della Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome) comparsa nel 2002 e della Mers (Middle East Respiratory Syndrome) del 2015. Il fatto che la sequenza genetica sia stata pubblicata sul sito della GeneBank e che sia liberamente accessibile a tutti i gruppi di ricerca del mondo significa che "oggi abbiamo l'informazione genetica alla base di questo virus e adesso è teoricamente possibile può fare tutto, come se si avesse il virus in laboratorio", ha rilevato Rappuoli.

"Fin dai tempi della Sars sappiamo che bisogna prendere uno dei geni che codificano le proteine di superficie del virus e su questa base di può cominciare a lavorare su un vaccino", ha detto ancora l'esperto. Che si tratti di vaccini basati su particelle ricombinanti, simili a quelle del virus ma non infettive, oppure di vaccini a Rna, "la tecnica per ottenerli è rapidissima, tanto che si possono fare in una settimana", ha detto ancora l'esperto, rilevando che la tecnologia da sole non basta: bisogna considerare le necessarie autorizzazioni nazionali e internazionali.

Fra le altre tecniche per ottenere rapidamente un vaccino una è quella utilizzata contro il virus responsabile della febbre emorragica di Ebola: "si può prendere un vettore virale e inserire al suo interno un gene sintetico del virus che si vuole combattere", ha detto ancora Rappuoli.

Diagnosi veloce

Avere la sequenza genetica del virus significa inoltre poter ottenere strumenti molto specifici per la diagnosi, "che possono aiutare a controllare se il virus si sta espandendo nel mondo"; conoscere le proteine che aiutano il virus a replicarsi vuol dire anche "poter lavorare su farmaci antivirali specifici" e capire "se contro il virus sono efficaci farmaci già esistenti: questa è la prima cosa da fare".

Decessi e contagi aggiornati a sabato mattina

I morti del coronavirus sono saliti, a livello globale, a 724, di cui 722 solo in Cina, 86 in più rispetto a ieri: tra questi c'è il cittadino americano di 60 anni, primo straniero deceduto in un ospedale di Wuhan il 6 febbraio. Gli altri due casi sono stati registrati, rispettivamente, a Hong Kong e nelle Filippine. Un giapponese di circa 60 anni è deceduto per una grave polmonite a Wuhan.

Nel briefing online con i media di giovedì, la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying aveva parlato di 19 stranieri contagiati, di cui due guariti e 17 curati in isolamento.

Gli italiani in partenza da Wuhan

Nove italiani saranno evacuati da Wuhan sabato a bordo di un aereo britannico che trasporterà anche cittadini di altri paesi europei. Tra i nove connazionali c'è anche lo studente 17enne di Grado che era rimasto bloccato in città. Il volo Gb arriverà alla base della Raf di Brizenorton, vicino Londra, da dove i connazionali verranno prelevati da un aereo italiano che arriverà a Pratica di Mare. L'operazione viene coordinata dall'Unità di crisi della Farnesina. I nove saranno poi trasferiti all'ospedale militare del Celio per la quarantena.

In Europa sono almeno 34 i nuovi casi di coronavirus

In Francia si contano altri 5 casi, e salgono a 11,  si tratta di cittadini britannici e fra loro c’è anche un bambino. Sono stati contagiati da un altro britannico, di ritorno da un soggiorno a Singapore intorno al 20 gennaio. I cinque pazienti, che si trovavano in Savoia, non sono in condizioni gravi e sono stati ricoverati ospedale di Lione, Saint-Étienne e Grenoble. I ministro della Salute, Agnès Buzyn, ha precisato che tutte le persone risultate positive al virus, hanno vissuto a stretto contatto nello stesso chalet di montagna.   

I francesi rimpatriati da Wuhan sono in quarantena in un centro di vacanze sulla costa vicino a Marsiglia.

In Italia, oltre ai due cinesi, le cui condizioni restano gravi, c'è un ricercatore risultato positivo al test, ricoverato allo Spallanzani, il cui stato generale però è buono. Una donna ha lasciato il centro di Cecchignola per essere ricoverata in via precauzionale sempre allo Spallanzani.  Il paese europeo con il più alto numero di casi è la Germania.

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