Superati i 20mila contagi per coronavirus. Prima vittima a Hong Kong

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Diritti d'autore Quelle: CCTV
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Di Giulia Avataneo
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Superati i 20mila contagi per coronavirus. Prima vittima a Hong Kong

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La Repubblica Ceca è l'utimo Paese ad aver fermato i voli da e verso la Cina, aggiungendosi a Regno Unito, Italia, Finlandia e Indonesia. Stati Uniti, Australia e Singapore hanno fatto un passo ulteriore, negando l'accesso a chiunque abbia visitato di recente il Paese focolaio del coronavirus. Nel frattempo la malattia supera i 20mila contagi e sfiora i 430 morti, tra cui la prima vittima a Hong Kong. Ma ci sono anche 635 pazienti dimessi dagli ospedali cinesi. 

Gli ultimi europei che hanno avuto il semaforo verde per tornare nei Paesi di provenienza si chiudono nei centri per la quarantena. Il periodo di incubazione del virus è di due settimane.

"C'era un'infermiera sull'aereo che ha chiesto se qualcuno presentasse sintomi - racconta un paziente in quarantena a Liverpool - Mi sono fatto avanti dicendo che arrivavo dalla Cina e mi ha fatto sedere lontano dagli altri passeggeri".

In Italia

Al momento 19 persone rimangono ricoverate all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. "Sono tutti sotto osservazione" - si legge sull'ultimo bollettino medico. 

A questi vanno aggiunti i 20 della comitiva della coppia cinese risultata positiva al coronavirus. Le loro condizioni di salute sono buone e resteranno in quarantena fino al termine del periodo previsto dalle procedure. Sono invece già state dimesse altre 20 persone sottoposte al test per la ricerca del nuovo virus, risultato negativo. 

Tra questi ci sono un uomo di nazionalità rumena e una donna di origine cinese residente a Frosinone.

Dall'emergenza alla prevenzione

Mentre il mondo della ricerca scientifica lavora per arrivare a un vaccino, l'Organizzazione mondiale della Sanità ragiona sulla prevenzione, per evitare nuove epidemie.

"Per molto tempo il mondo si è mosso solo per le emergenze, tornando a trascurare i problemi un minuto dopo - ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms - Buttiamo montagne di denaro e quando il panico passa ci dimentichiamo di tutto. Non facciamo nulla per prevenire l'emergenza successiva".

Rinforzi a Wuhan

La Cina cerca di far fronte all'emergenza con un'iniezione di risorse e personale senza precedenti. Schiere di medici militari sono arrivati a Wuhan, il cuore dell'epidemia, per alleviare il carico degli ospedali. In dieci giorni la città ha costruito da zero un nuovo centro specializzato nel trattamento del virus e ne ha messo in cantiere un secondo. 

La metropoli resta blindata ma può almeno contare sulla solidarietà del resto della Cina.

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