Celibato per i preti: la convivenza Bergoglio-Ratzinger più difficile del previsto?

Celibato per i preti: la convivenza Bergoglio-Ratzinger più difficile del previsto?
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Di euronews
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Le polemiche scaturite dalle presunte posizioni divergenti alimentano la tesi che due Papi in Vaticano siano troppi. Forse non è proprio così, forse ci troviamo di fronte ancora all'annoso scontro di posizioni progressiste e conservatrici

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Eppur si muove. Qualcosa anche in Vaticano. Dove il papa emerito, Benedetto XVI ha chiesto di togliere la sua firma dal libro di cui è coautore insieme al cardinale Robert Sarah, pubblicazione in cui il duo conservatore prende posizione contro l'abolizione del celibato per i preti della Chiesa cattolica. Cosa significa?  Deborah Lubov, corrispondente in Vaticano per Zenit legge nella nota diffusa dal VAticano un tentativo di mettere a tacere le polemiche:

** Il Vaticano: Ratzinger in sintonia con Bergoglio**

"Bisogna tenere presente -dice che questa situazione non è assolutamente in contraddizione con il papato di Francesco, anzi al contrario il Vaticano parla nelle sue dichiarazioni di una evidente continuità tra quanto dice papa Francesco e su quanto papa Benedetto sta dicendo ora". 

In effetti dal Vaticano si è corso immediatamente ai ripari.

Il direttore editoriale, Andrea Tornielli, aveva ricordato che Papa Francesco ha difeso più volte la disciplina vigente definendo  il contributo di Ratzinger "in filiale obbedienza al Papa". E così anche il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, evocando le parole di Bergoglio al ritorno da Panama: "Mi viene alla mente una frase di Paolo VI: 'Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato'". E aggiungeva: "Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d'accordo di permettere il celibato opzionale. Rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote - penso alla Isole del Pacifico... (...) quando c'è necessità pastorale, lì, il pastore deve pensare ai fedeli'".

Il dibattito

L’anticipazione del libro, intanto, aveva già alimentato il dibattito sul tema dell'ordinazione sacerdotale di uomini sposati. Da una parte i tradizionalisti e conservatori, che non approvano neanche la proposta del documento finale del Sinodo panamazzonico sull'ordinazione dei viri probati, ovvero uomini esperti e con famiglia che possano portare l'eucaristia nelle zone più impervie e irraggiungibili. Dall’altra,chi chiede di non "dimenticare l'insegnamento e la saggezza del Concilio Vaticano II e citando la Presbyterorum Ordinis: " (il celibato) non è richiesto dalla natura stessa del sacerdozio, come risulta dalla prassi della Chiesa primitiva e dalla tradizione delle Chiese orientali".

La coabitazione è difficile?

C'è comunque chi si chiede se un Papa emerito che aveva promesso "incondizionata reverenza e obbedienza" al suo successore e una vita dedicata "alla preghiera e alla meditazione", rimanendo "nascosto al mondo", faccia bene a intervenire così apertamente su temi di governo della Chiesa senza interferire con il Pontefice in carica.

La vera anomalia sono i due papi sottolinea Roberto dal Bosco:

"Ci troviamo di fronte a una situazione anomala in Vaticano, per il fatto che ci sono due papi. Una situazione che c'è già stata ma in momenti di grandi tribolazioni. Non è una situazione normale e qualsiasi cosa che venga fuori da una situzione simile non può essere ben accetta dai cattolici".

Una convivenza che è quasi una prima storica per il Vaticano e da cui lo Stato pontificio potrebbe uscire cambiato nel profondo?

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