Lotta all'establishment e giustizia sociale: ecco il manifesto di Corbyn

Una citazione di Pablo Neruda - "Potete tagliare tutti i fiori, ma non potrete fermare la primavera" - come chiosa al manifesto laburista più radicale e ambizioso degli ultimi anni. Lo ha presentato a Birmingham Jeremy Corbyn.
Il programma in vista del voto del 12 dicembre prevede investimenti record, salario minimo più alto, la nazionalizzazione dei servizi base, giustizia fiscale, l'abolizione delle rette universitarie, una rivoluzione verde e internet veloce gratuito.
Corbyn ha puntato il dito contro "l'implacabile opposizione" di coloro che a suo dire sono contro il programma laburista: l'establishment dei ricchi e dei privilegiati e, in particolare, "i cattivi manager", gli "industriali inquinatori", i grandi "proprietari di case", i provider di internet che monopolizzano il mercato.
Idee chiare sulla Brexit. "Risolveremo tutto in sei mesi - la promessa del leader laburista -. Non abbiamo intenzione di compromettere la nostra relazione commerciale più importante. Troveremo un'intesa che tuteli la produzione e rispetti l'accordo del Venerdì Santo. Poi sottoporremo l'accordo a un referendum assieme alla possibilità di rimanere nell'Unione europea".
Tra i temi caldi anche quello della sanità pubblica. Corbyn ha ribadito l'accusa già rivolta nelle scorse settimane al premier Boris Johnson di voler realizzare un accordo di libero scambio con Donald Trump per svendere agli Stati Uniti i servizi pubblici britannici, in particolare la sanità.
A chi lo accusa di voler tornare agli anni '70, Corbyn ha detto di voler riportare sotto il controllo dello Stato solo "ovvi monopoli" (acqua, poste, trasporti, elettricità) che oggi fanno "profitti con lo sfruttamento di reti pubbliche" offrendo in cambio gestione scadente a prezzi elevati.
Gli ultimi sondaggi, successivi al confronto televisivo tra Johnson e Corbyn, hanno confermato il netto vantaggio dei conservatori sui laburisti.