In Iraq si manifesta e si muore ogni giorno da un mese a questa parte

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Altre 18 vittime a Kerbala durante una manifestazione contro corruzione e carovita

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Solo l'ultima delle mattanze che ha insanguinato l'Iraq: nella città di Karbala, città santa degli sciiti, un gruppo di uomini mascherati ha sparato sulla folla che manifestava in piazza contro il carovita e la politica di quelle che vengono definite "élites corrotte".

Secondo un primo bilancio della Commissione irachena per i diritti umani, le vittime sono 18 e circa 800 i feriti. Si tratta dell'ennesima manifestazione finita nel sangue nell'Iraq polveriera: sino ad oggi, dopo un mese di proteste, i morti sono oltre 250.

Sempre secondo la Commissione, le forze di sicurezza hanno usato lacrimogeni, acqua bollente e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti, che denunciano l'alto tasso di disoccupazione e l'assenza di servizi pubblici, oltre che la corruzione degli esponenti di governo.

Il popolo iracheno è sceso in piazza per il quarto giorno consecutivo nella seconda tranche di proteste contro il governo del primo ministro Adel Abdul Mahdi. Le tensioni sono deflagrate il primo di ottobre in tutte le principali città irachene.

L'ayatollah Ali al-Sistani ha lanciato un appello alla calma e ha promesso una nuova stagione di riforme: "Il concreto cambiamento nel Paese deve però avvenire con metodi pacifici" ha detto al-Sistani, che ha indirizzato la sua esortazione sia ai manifestanti che alle forze di sicurezza.

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