Libano: l'ex ministro Jumblatt chiede le dimissioni del governo (di cui fa parte il suo partito)

Walid Jumblatt, leader della minoranza drusa in Libano
Walid Jumblatt, leader della minoranza drusa in Libano
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Di Samia Mekki
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Il leader della minoranza drusa, intervistato da Euronews, si dice contrario alle privatizzazioni proposte da Hariri: "La vendita dei beni pubblici a capitalisti e nuovi arrivati renderà il Paese sempre più povero"

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Il Libano è scosso da una settimana da proteste di massa contro il governo di coalizione guidato dal premier Saad Hariri. 

I manifestanti sono scesi in strada nella capitale Beirut per chiedere le dimissioni del primo ministro, accusato assieme alla classe politica al potere della corruzione dilagante alla base del collasso economico del paese: ci sono gravi carenze nelle infrastrutture, il sistema sanitario e l'istruzione sono scadenti, la disoccupazione è alle stelle e il debito pubblico ha sfondato il 150% del pil.

Euronews ha intervistato Walid Jumblatt, politico libanese e leader del Partito Socialista Progressista, uno degli schieramenti presenti nel governo di unità nazionale.

Leggi anche | Come funziona il governo del Libano | Euronews risponde

Il leader della minoranza drusa è stato tra i primi a schierarsi dalla parte dei manifestanti, chiedendo la formazione di un nuovo governo e il ritorno alle urne. Jumblatt è uno dei più fermi oppositori delle riforme proposte da Hariri per ottenere dalla comunità internazionale un finanziamento di 11 miliardi di dollari.

Jumblatt ha accusato il governo Hariri di svendere il settore pubblico a quelli che ha definito "capitalisti, nuovi arrivati che renderanno il Libano sempre più povero, con un'elite dell'uno per cento che detiene la maggior parte delle fortune".

**Signor Jumblatt, lei è un ex deputato, un ex ministro e il suo partito ha due ministri nel governo Hariri. I libanesi sono scesi in strada chiedendo le dimissioni di tutti i leader politici. Non è preoccupato dalle loro richieste?
**Certo che lo sono, ho deciso di non lasciare il governo per non comprometterne la stabilità, fino a quando potrò cercherò di spingere per le riforme dall'interno. Da un lato chiedo un nuovo governo, esorto un rimpasto di governo, eliminando i simboli della corruzione. Dall'altro lato accetto l'appello dei manifestanti a nuove elezioni, perché l'unico modo per liberarsi di questa classe politica sono nuove elezioni.

**Cosa ne pensa del pacchetto di riforme annunciato dal primo ministro Hariri?
**Per me non valgono niente. Hariri propone di privatizzare il settore pubblico, in quanto membro di un partito socialista sono stato contrario fin dall'inizio alla vendita dei beni del popolo. Sono invece favorevole a una nuova amministrazione che gestisca questi asset pubblici, di cui fanno parte aziende di successo come la compagnia aerea Middle East Airlines. Mi rifiuto di vendere questi beni ai capitalisti, nuovi arrivati che renderanno il Libano sempre più povero, con un'elite dell'uno per cento che detiene la maggior parte delle fortune.

**Siete a favore del recupero di asset illegali come richiesto dai manifestanti?
**Naturalmente, sono favorevole anche al fatto che tutta la classe politica venga messa di fronte alle proprie responsabilità.

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