Allarme clima : il venerdì che vuol cambiare il mondo

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Nel mondo intero si chiude la settimana di mobilitazione per il clima, i giovani in prima fila per chiedere ai grandi della terra di salvare il pianeta

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Giovani studenti affollano a perdita d'occhio le principali piazze mondiali. Una mobilitazione globale dalla Nuova Zelanda alla Korea, dalla Svezia alla Grecia e all'Italia dove la principale manifestazione si è svolta a Roma. Striscioni, mascherine, e megafoni : le armi di una generazione che non ci sta, che ha raccolto l'allarme di Greta Thunberg e che chiede rispetto per il futuro e decide di alzare la voce per colmare il gap della generazione precedente che i cambiamenti climatici, se non del tutto ignorati li ha sicuramente sottovalutati. Da qui in poi tutto deve cambiare. Non piu' manifestazioni fine a se stesse ma una richiesta pressante di dialogo diretto con le istituzioni, l'esigenza di partecipare al dibattito come parte in causa e non da semplici spettatori.

I giovani in piazza si appellano alle istituzione europee chiedono aiuti per i paesi e per i cittadini per poter ottenere gli strumenti necessari per cambiare le cose. Sanno che muoversi adesso é una condizione necessaria per non gettare al vento il fututo del pianeta.

La mappa degli scioperi per il clima in tutto in mondo

Friday for future è una campagna avviata dall'attivista svedese Greta Thunberg, ormai simbolo indiscusso dell’attivismo contro il surriscaldamento globale. Greta ha incrementato ulteriormente la sua influenza sui giovani di tutto il mondo testimoniando davanti al Congresso degli Stati Uniti, chiedendo ai parlamentari di agire contro il riscaldamento globale e la crisi climatica. Lunedì prossimo Thunberg parteciperà al summit sul clima organizzato dall’ONU a New York, mentre a fine anno sarà in Cile per partecipare alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico.

Le prime manifestazioni si sono tenute in Australia e negli altri paesi del Pacifico, la più attesa è quella di New York, a cui parteciperà anche Greta Thunberg. La città di New York ha dato il permesso a più di 1 milione di studenti di non andare a scuola per partecipare allo sciopero, ma anche i lavoratori di alcune grandi aziende statunitensi hanno deciso di scioperare e aderire all’iniziativa. Tra questi ci sono circa 1.500 dipendenti di Amazon, a Seattle, e quelli dell’azienda di abbigliamento Patagonia: i negozi di quest’ultima rimarranno chiusi in tutto il mondo sia il 20 che il 27 settembre per permettere ai lavoratori di partecipare alle manifestazioni.

Gli scioperi di oggi concludono una settimana di manifestazioni legate alla riunione ONU in cui i leader del mondo si sono riuniti per discutere della della crisi climatica e delle sue possibili soluzioni.

Anche l'Italia si è resa protagonista di questa ondata di giovane ribellione appoggiata anche dal ministro dell'istruzione Fioramonti che ha chiesto alle scuole di giustificare gli alunni: 160 le città che hanno fatto sentire i loro cori "green". Da Milano a Roma, da Napoli a Piacenza, i cortei sono partiti tra le 8.30 e le 9.30 di questa mattina

Qui trovate lo speciale di Euronews sulla crisi climatica

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