Donald Trump per il momento non ha intenzione di condurre un attacco ritorsivo contro Teheran, ritenuta colpevole delle incursioni sulle raffinerie Aramco
Gli Stati Uniti, per il momento, giocano in difesa: il Pentagono ha appena annunciato l'invio di nuove truppe e mezzi negli Emirati e in Arabia Saudita, dal momento che il presidente Trump ha deciso di non colpire militarmente l'Iran dopo l'attacco alle raffinerie saudite aramco.
"Questo è il primo passo che facciamo per rispondere a questi attacchi" ha dichiarato il segretario di stato alla Difesa Mark Esper. "In primo luogo per contribuire a rafforzare le difese dell'Arabia Saudita fornendo attrezzature sia ai sauditi che agli Emirati Arabi Uniti; in secondo per assicurare la libera circolazione del commercio attraverso lo stretto di Hormuz. E in terzo luogo, per garantire la protezione e la difesa della comunità internazionale, cercando inoltre di convincere Teheran a tornare sulla via della diplomazia".
Nei giorni scorsi, il segretario di stato Mike Pompeo ha visitato Emirati e Arabia Saudita dove ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman per definire meglio gli sfforzi congiunti contro Teheran.
Ma il ministro degli esteri iraniano Zarif ha minacciato "guerra totale" in caso di attacchi statunitensi o sauditi.