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Dal Cern di Ginevra parte una nuova caccia ai misteri sull'origine della materia e dell'universo

Dal Cern di Ginevra parte una nuova caccia ai misteri sull'origine della materia e dell'universo
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Di Claudio Rosmino & Loredana Pianta
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il più grande laboratorio scientifico al mondo sospende l'attività dell'accelleratore di particelle per un paio d'anni per completare i lavori che permetteranno di migliorarne potenza e capacità d'indagine.

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Il Cern di Ginevra allarga i suoi orizzonti di ricerca e si prepara a compiere ulteriori passi in avanti alla scoperta dei misteri dell'universo: l'acceleratore di particelle e i rivelatori, saranno potenziati nel corso dei prossimi mesi (si prevedono circa due anni di stop tecnico) per migliorarne potenza e capacità d'indagine.

In un tunnel, a 150 metri sottoterra, fasci di protoni o ioni vengono spinti per raggiungere una velocità prossima a quella della luce e fatti scontrare in quattro punti, dove i rivelatori ne analizzano gli effetti. Proprio qui nel 2012 venne scoperto il bosone di Higgs, la cosiddetta "particella di Dio" che dà massa alle altre particelle dell’universo.

"Ci sono molte domande cruciali, elettrizzanti, di cui non sappiamo la risposta", ha dichiarato la direttrice generale del Cern, Fabiola Gianotti, "Il 95% dell'universo è ignoto, non conosciamo le origini della materia, e ci sono molte altre questioni. Volendo menzionarne una, vorrei capire la natura della materia oscura: sarebbe grandioso, perché la nostra comprensione dell'universo migliorerebbe dall'attuale 5% al 30%".

Il mantra delle migliaia di scienziati che lavorano qui é: "studiare l'infinitamente piccolo per comprendere l'infinitamente grande".

Tra i progetti del Cern, negli anni a venire, c'è anche la costruzione di un nuovo acceleratore di 100 chilometri di circonferenza.

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