Sette cose che abbiamo imparato dalle elezioni legislative in Ucraina

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Di Natalia Liubchenkova
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Ora per Zelenskyi è tempo di passare dalle parole ai fatti: non ci sarà più nessuna scusa.

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Le elezioni legislative in Ucraina hanno visto consolidarsi ancor di più il primato del Presidente Zelenskyi tre mesi dopo il successo alle presidenziali. Si tratta della più netta vittoria mai ottenuta da un partito ucraino da quando è crollata l’Urss. Ma nonostante il risultato da record, a Zelenskyi servirà un alleato per dare vita a un nuovo governo: il presidente ucraino ha già invitato Golos ("Voce") a formare una nuova coalizione e il partito della rockstar Sviatoslav Vakarchuk ha subito risposto di sì. Golos ha ottenuto circa il 6,3% delle preferenze: tanto quanto basta per superare la soglia di sbarramento del 5% e andare al governo. Vakarchuk e Zelensky hanno molto in comune: dicono di voler annientare la corruzione e di volersi sbarazzare del “vecchio sistema” in mano agli oligarchi. Per questo godono di largo consenso tra gli ucraini esasperati dalle difficoltà economiche e delusi dalle promesse disattese del post-Maidan.

Ecco le sette cose che abbiamo imparato da questo nuovo appuntamento elettorale in Ucraina.

La voglia di facce nuove è stata decisiva anche questa volta

Il parlamento precedente era formato per il 56% da volti nuovi della politica ucraina. Il prossimo emiciclo potrebbe contare una percentuale di neofiti superiore al 70%. La gente è stanca della corruzione, dei meccanismi di potere e della lentezza delle riforme e pensa che sia l'intero sistema a dover essere rottamato, assieme ai politici che ne sono responsabili. Tuttavia, secondo il movimento civico Chesno che monitora le elezioni in Ucraina, entrambi i partiti ("Servo del popolo" di Zeleskyi e "Voce") che hanno promesso di portare in Parlamento solamente volti nuovi, si sono limitati a presentare assistenti di circa 100 vecchi parlamentari. Insomma, una rivoluzione solo di facciata.

Gli ucraini scelgono l'Europa... ma non tutti.

Viktor Yanukovitch che è stato escluso dal potere durante la rivoluzione di Maidan nel 2014. Quando è stato eletto, quattro anni prima, godeva del sostegno di circa la metà della popolazione. Oggi, i partiti nati sulle ceneri di quello di Yanukovich hanno il 15-17% a livello nazionale. I loro elettori si concentrano soprattutto nella parte orientale e meridionale del paese. Qui non ci si preoccupa molto di Europa o di Russia: si spera solamente che le promesse di mettere fine al conflitto nella regione vengano mantenute. I partiti russofili come la "Piattaforma di opposizione - per la vita" o il "Blocco di opposizione" promettono di ripristinare la pace e l'ordine nel Paese.

I candidati "cloni"

Solo 225 dei 424 seggi in Parlamento saranno distribuiti in base alle liste elettorali nazionali. I rimanenti 199 seggi saranno attribuiti attraverso un sistema first-past-the-post - il che, secondo Vita Dumanska di Chesno, potrebbe dare adito a possibili brogli elettorali.

A volte tutto avviene alla luce del sole. Qualcuno registra dei candidati fantoccio con lo stesso nome di un candidato vero, copiandone perfino il programma. Le persone tendono a confondere i nomi sulla scheda al momento del voto, ma questa questa confusione può costare caro al "vero" candidato: fino al 2-3% del suo reale sostegno. Gli viene offerto quindi di pagare una cifra per far sì che i candidati "cloni" abbandonino la gara. E' possibile anche offrire un po' di più per far apparire un candidato clone del proprio acerrimo rivale sulla scheda elettorale.

In questa tornata elettorale sono stati registrati ben 8 Zelenskyis e un numero incalcolabile di organizzazioni con nomi simili a quelli del principale partito, "Servitore del popolo".

La compravendita dei voti è ancora una cosa grossa, da queste parti

Tentativi di corrompere gli elettori in cambio di cibo. Non siamo nell'antica roma ma nelle zone rurali dell'Ucraina, dove il problema è ancora attuale. Ma ora la tendenza è quella di offrire piuttosto concerti o servizi diversficati, dicono gli esperti. Non parliamo solamente del leader del partito "Voce", la rockstar Sviatoslav Vakarchuk: si sono segnalati casi in cui, in una stessa circoscrizione elettorale, si sono tenuti fino a quattro-sei concerti diversi in un giorno.

La campagna elettorale è costosa e non sempre giusta

Migliaia di cartelloni pubblicitari, volantini, pubblicità sulle televisioni, Facebook.... L'80% delle spese dichiarate per la campagna elettorale sono servite per gli spot TV. La pubblicità sui social media, però, spesso non viene dichiarata affatto nonostante la sua importanza sia crescente anche in Ucraina.

Gli oligarchi sono sempre lì

Gli oligarchi sono ancora al potere in Ucraina: sostengono i partiti in parlamento e sono proprietari dei canali TV dove i candidati devono comparire durante la campagna elettorale. Olha Aivazovska del movimento OPORA - un'iniziativa di supervisione delle elezioni e del cambiamento democratico nel paese - ritiene che proprio gli oligarchi siano alla base del pluralismo politico nel paese.

Basta con le battute

Zelenskyi dovrà ora passare dalle parole ai fatti. Non ci sarà più nessuna scusa o nessun limite: lui e il suo partito politico saranno i soli responsabili delle decisioni prese. "Servo del popolo" ha guadagnato terreno in Parlamento. Le aspettative erano molto elevate: oltre il 40% degli elettori si era detto pronto a votare per il Presidente prima ancora che venissero rivelati il suo programma elettorale o la lista dei candidati.

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