Filma protesta contro miniera di carbone, giornalista francese arrestato in Australia

Filma protesta contro miniera di carbone, giornalista francese arrestato in Australia
Diritti d'autore Reuters
Di Rachael Kennedy
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"È una cosa molto strana per un Paese democratico" Il gruppo è stato in seguito rilasciato su cauzione ma a condizione di non avvicinarsi a più di 20 km dal sito minerario: non potranno più filmare nulla, praticamente.

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Un giornalista TV francese è stato arrestato in Australia, assieme alla sua troupe, mentre stava filmando una manifestazione di protesta contro il progetto di miniera di carbone nel Queensland. 

Il presentatore Hugo Clément ha iniziato le riprese per il suo show Sur le Front ("Sul fronte") lunedì: si tratta di una serie documentaristica in quattro parti sul temi squisitamente ambientali. Gli agenti australiani lo hanno fermato assieme ai suoi tre operatori mentre girava. 

Facebook/Hugo Clement

Al telefono con Euronews si è detto "molto sorpreso" da questa misura soprattutto alla luce del fatto che era "ovvio che fossi un giornalista".

"Stavamo semplicemente filmando i manifestanti che bloccavano la porta di accesso", riferisce Clement. "La polizia ci è venuta incontro direttamente e, senza una parola, ci ha arrestati".

"Non è un errore", aggiunge. "La mia troupe è grande, è ovvio che siamo giornalisti. Ho mostrato alla polizia la mia tessera stampa e gli ho spiegato che ero un giornalista francese, ma non se ne sono curati". 

La protesta è stata organizzata da Frontline Action on Coal: circa 40 persone hanno bloccato l'accesso al terminal carbonifero Adani Abbot Point vicino Bowen, cittadina tra Brisbane e Cairs. Alcuni di loro si sono incatenati a un barile di carburante. 

La costruzione di un nuovo impianto per l'estrazione di carbone dovrebbe cominciare presto; il prodotto verrà esportato dal porto di Adani Abbort Point. L'intero progetto ha suscitato diverse proteste nel corso degli anni, intensificatesi di recente dopo il via libera finale alla miniera. 

La polizia del Queensland ha scritto in un comunicato diffuso lunedì che cinque persone, tra cui i quattro francesi, sono state accusate di aver oltrepassato su rotaia l'ingresso al porto. Altre due donne sono state arresate con le imputazioni di attraversamento non autorizzato, ostruzione della linea ferroviaria e resistenza a pubblico ufficiale. 

Nessuna delle sette persone è stata identificata direttamente nel comunicato.

Clément racconta a Euronews che dopo il suo arresto è stato caricato assieme ai suoi compagni sul retro di un furgone di polizia e trasferito ad una stazione di polizia locale. Qui sono stati detenuti per sette ore. 

Il gruppo è stato in seguito rilasciato su cauzione ma a condizione di non avvicinarsi a più di 20 km dal sito minerario, o in generale a meno di 100 metri da strutture di proprietà dell'impresa Adani.

"È una cosa molto strana per un Paese democratico", il commento di Clément ai vincoli posti per la sua libertà condizionata. Potrebbero compromettere infatti la realizzazione del suo documentario. 

"Sono molto sorpreso, è stata una cosa molto soprendente", ha aggiunto. "È la prima volta che ho a che fare con questo tipo di atteggiamento da parte della polizia".

Clément e i suoi tre colleghi dovranno presentarsi in tribunale a settembre per l'udienza. Nel frattempo non sono sicuri di poter lasciare il Paese. 

Reuters

Euronews ha contattato la polizia del Queensland per avere ulteriori commenti sul caso Clément. La Adani Enterprise si è detta a conoscenza della manifestazione di protesta ma non ha voluto parlare degli arresti. In uno comunicato inviato a Reuters, scrive: "Incoraggiamo le persone a farsi un'opinione basata sui fatti e a condurre azioni di protesta legali e in maniera sicura, senza mettere a rischio i nostri impiegati, contractor o membri della comunità".

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