Onu: "In Venezuela c'è tortura"

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Di Alberto De Filippis
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Reso noto il rapporto che inchioda il regime di Nicolas Maduro

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È pubblico il rapporto dell’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Michelle Bachelet, dopo la visita in Venezuela dal 19 al 21 giugno. Il documento, presentato a Ginevra, non lascia dubbi circa le conseguenze del degrado del regime di Nicolás Maduro. A Caracas la tortura è di casa e la ex presidente del Cile ha persino chiesto la soppressione delle Forze Speciali di Polizia.

"L'uso eccessivo e letale della forza", ha detto la Bachelet, "è stato utilizzato ripetutamente. Il mio ufficio ha anche documentato l'uso della forza in operazioni delle forze speciali con molte uccisioni di giovani. Molte di queste morti potrebbero essere considerate esecuzioni e dovrebbero essere investigate con il massimo rigore".

Nel 2018, citando fonti del governo chavista, il rapporto indica che ci sono state 5287 morti per resistenza all'autorità o causate da gruppi paramilitari affini al governo note come "colectivos". Dal primo gennnaio 2019, e sempre secondo fonti ufficiali chaviste, altre 1569 persone sono morte.

Una doccia fredda per Nicolas Maduro che considerava, a torto o a ragione, la Bachelet come alleata almeno ideologica. Furiosa la reazione del viceministro degli esteri venezuelano all'Onu. "Il contenuto di questo rapporto è dominato da informazioni selettive e parziali. Un documento che manca di rigore scientifico e senza metodologia seria, una copia in carta carbone di rapporti precedenti. Non esiste una crisi umanitaria in Venezuela. Abbiamo problemi legati a vari fattori socio-economici. Magrado tutto però il governo mantiene la pace nel paese, l'uso della democrazia e le politiche di giustizia sociale".

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