Fonti libiche: "L'attacco ai migranti forse un messaggio all'Italia"

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Di Euronews
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Bruno Neri, Senior manager di Terre des Hommes, rilancia la proposta di un corridoio umanitario verso l'Europa

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Resta difficile da interpretare, l'attacco contro il centro di detenzione dei migranti libico. Ne abbiamo parlato con Bruno Neri, Senior Program Manager della Ong Terre des Hommes, impegnata proprio in Libia nell'assistenza ai profughi. "Dicono fonti libiche che questa è una ripercussione contro l'incontro tra Salvini e Serraj a Milano. Quindi qualcosa legata all'appoggio forte da parte del governo italiano a Serraj".

Il tutta la Libia secondo alcuni dati, tra profughi interni e non sarebbero più di 800.000 le persone bisognevoli di aiuti urgenti. Voi come pensate che si possano proteggerle dal conflitto armato? "Insieme alla Federazione delle Chiese evangeliche stiamo proponendo di aprire un corridoio umanirtario europeo che è appoggiato anche dalla Caritas e da Sant'Egidio e a cui il governo tedesco o quello di landers tedeschi pare vogliano aderire. (...) La maggior parte dei migranti vengono dal Sudan, dall'Eritrea, dall'Etiopia e anche dalla Siria. Non si vede perché non si possa fare - almeno per quelli registrati dall'UNHCR che sono 55.000 - un corridoio in condizioni di sicurezza assoluta senza dare in mano ai trafficanti di esseri umani e a rischio di morire, le persone che giungono alla ricerca di un posto sicuro in Europa".

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