La Sea Watch tenta l'attracco, bloccata dalla guardia di finanza

La nave Sea Watch ha tentato l'attracco nel porto di Lampedusa ma la Guardia di Finanza ha bloccato la nave a un miglio dal molo. La capitana Carola Rackete, ha lanciato un altro SOS dicendo, in una conversazione con le autorità portuali: "Siamo ancora in stato di necessità, fatemi sapere quando posso attraccare". Le autorità portuali, da parte loro, hanno chiesto alla capitana se i migranti a bordo avevano i documenti e se erano stati identificati ricevendo una risposta negativa.
"I migranti si sentono trascurati e non graditi"
"Le condizioni a bordo di Seawatch 3 stanno diventando sempre più difficili da prevedere", commenta la volontaria Haidi Sadik, da bordo della nave: "i nostri 42 ospiti stanno cercando di rimanere positivi e di mantenere alto il morale, ma è innegabile che si sentano trascurati e non graditi in Europa".
"Non autorizzo alcun sbarco"
Il ministro degli Interni italiano Matteo Salvini ha dichiarato più volte che i migranti dovrebbero essere portati in Germania, paese d'origine della Ong e nei Paesi Bassi, dove è registrata la Sea Watch e ha accusato la capitana della nave di mettere a rischio la vita dei migranti per uno sporco gioco politico.
"Al momento questa nave è illegalmente, in maniera piratesca e delinquenziale, in vista del porto di Lampedusa...io continuo a non autorizzare alcun tipo di sbarco...so che il Ministero degli Esteri sta facendo presente, tramite l'ambasciatore italiano all'Aia, la nostra insoddisfazione per l'indegno comportamento e l'indegno menefreghismo del governo dei Paesi Bassi".
"Non solo l'Italia deve trovare una soluzione..."
Martedì la Corte europea dei diritti umani ha respinto il ricorso della Sea Watch per ordinare all'Italia di accettare lo sbarco della nave in acque italiane.
Il capo missione di Sea Watch ammette che non è un problema solo italiano.
"Non pensiamo che solo l'Italia debba trovare una soluzione a questo problema", spiega Tamino Boehm, "ma è l'Unione europea che dovrebbe farlo, affrontando questo problema non solo in Italia ma anche nei Paesi Bassi e in Germania e anche alla Corte europea dei diritti umani e discutendo con tutti quelli non riescono a fornire una soluzione".
Migranti allo stremo delle forze
Cercando di entrare nel porto di Lampedusa, la capitana della Sea Watch Carola Rackete sta rischiando il sequestro della nave e denunce penali.
Tuttavia, ha detto un portavoce della Ong, non esiste alternative, in quanto i 42 migranti a bordo sono ormai allo stremo delle forze.