Migliaia a Praga contro il premier Andrej Babis accusato di corruzione

Decine di migliaia di persone si sono radunate a Praga in Piazza Venceslao, martedì 4 giugno, per chiedere le dimissioni del premier Andrej Babis, accusato di conflitto d'interessi e sospettato di aver frodato milioni di euro nell'ambito dei rimborsi dell'UE per il suo progetto “Stork Nest” (Nido della cicogna). Contestata dalla piazza, anche la ministra della Giustizia Marie Benesova.
Non è certo questa la prima manifestazione dei cittadini cechi che si scagliano contro l'assetto governativo del Paese. L'ultima si è tenuta lo scorso 21 maggio, quando la piazza ha viste riunite 50.000 persone. Gli organizzatori della manifestazione di ieri invece parlano di circa 120.000 persone presenti contro Babis.
Presente in piazza anche il direttore della Ong Transparency international, David Ondracka, anche membro fondatore dell'Unione dei contribuenti della Repubblica Ceca, che è intervenuto insieme ad altri speaker sul palco:
"Liberiamoci di Babis, facciamo una rivoluzione chiediamole sue dimissioni, basta non è più possibile", ha detto Ondraka.
Un altro speaker ha sottolineato il timore di coloro che pensano a quello che è in potere di fare da parte della Benesova:
"Qui si chiedono le dimissioni di Babis e della neo ministra della giustizia. Siamo preoccupati per il fatto che la Benesova possa influenzare l'inchiesta in corso che riguarda il primo ministro", ha detto.
Babis, che è il secondo uomo più ricco del Paese, ha sempre negato le accuse e ha mosso un attacco contro un documento dell'Unione europea che rivela un collegamento fra le frodi e i milioni di euro che avrebbe incassato. Le manifestazioni in corso a Praga ricordano la serie di eventi che portarono alla famosa Rivoluzione di velluto che mise fine, 30 anni fa, al regime comunista in Cecoslovacchia. Nel giugno 1990 si tennero poi le prime elezioni democratiche dal 1946.