Ungheria, il presidente del Parlamento paragona l'adozione omosessuale alla pedofilia

Ungheria, il presidente del Parlamento paragona l'adozione omosessuale alla pedofilia
Diritti d'autore  Reuters / Bernadett Szabo
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Di Blanca CastroAFP, EFE
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Per la deputata Bernadett Szel, una delle principali esponenti dell'opposizione, Fidesz ormai "si rivolge all'estrema destra senza più inibizioni". Un altro partito di centro-sinistra, DK, ha fatto sapere che i suoi membri non si alzeranno più per salutare il Presidente del Parlamento.

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Due giorni prima della Giornata mondiale contro l'omofobia, che cade il 17 maggio, il Presidente del Parlamento ungherese, László Kövér, si è spinto fino a paragonare l'omosessualità alla pedofilia. I suoi commenti hanno suscitato reazioni indignate da parte dell'opposizione e delle associazioni LGBTQ, che li hanno definiti "pericolosi".

Membro del partito conservatore e sovranista del Primo Ministro Viktor Orban, mercoledì 15 Köver ha detto che "da un punto di vista morale, non c'è differenza tra il comportamento di un pedofilo e quello di un omosessuale che chiede l'adozione di un minore perché il bambino viene trattato come oggetto di desiderio in entrambi i casi".

Le dichiarazioni, riportate dalla stampa locale e poi dalle agenzie internazionali, sono state rese durante un dibattito pubblico nel quadro della campagna elettorale per le elezioni europee del 26 maggio. I rappresentanti dell'opposizione ungherese le hanno considerate "oltraggiose". 

"Dovrebbe vergognarsi, anche perché è Presidente del Parlamento", l'opinione di Timea Szabo del partito di centro-sinistra "Dialogo". Per la deputata indipendente Bernadett Szel, una delle principali esponenti dell'opposizione, Fidesz ormai "si rivolge all'estrema destra senza più inibizioni". 

Un altro partito di centro-sinistra, DK, ha fatto sapere che i suoi membri non si alzeranno più per salutare il Presidente del Parlamento, definito un "criminale politico". "Comparare la volontà di diventare un genitore adottivo con la pedofilia danneggia non solo i genitori LGTBQ, ma tutti i genitori adottivi", osserva la principale associazione ungherese che difende le persone omosessuali, bisessuali e transgender.

Le parole di Kövér sono state condannate anche da personaggi pubblici noti come il politologo Zoltán Lakner. "Le frasi di László Kövér determinano chiaramente chi viene preso di mira e deve essere odiato. Se qualcuno crede che adottare un bambino già nato, dargli amore e offrirgli una famiglia sia equiparabile ad abusare sessualmente di lui, quella persona probabilmente non ha alcuna competenza sulle questioni morali", ha aggiunto lo studioso, apertamente gay, sulla sua pagina Facebook.

In Ungheria esiste la possibilità teorica di adozione per le coppie omosessuali, anche se la legislazione favorisce i matrimoni eterosessuali. Il politico ultraconservatore ha sottolineato che "un omosessuale normale sa come va il mondo" e che non può pretendere di adottare perché non è "uguale" al resto della popolazione eterosessuale.

Il governo ungherese di Viktor Orban sostiene di difendere la "famiglia tradizionale" e si oppone al matrimonio omosessuale in nome dei "valori cristiani" della società, a cui fa riferimento la stessa Costituzione ungherese rivista nel 2011 dalla maggioranza conservatrice di Viktor Orban.

Anche Ikea ha fatto sapere da che parte sta, a suo modo: con un post "arcobaleno" su Facebook. "A Ikea crediamo nella diversità, nell'uguaglianza delle opportunità, nel trattamento giusto, indipendentemente dalle origini o dalle differenze individuali. Nessuno è uguale finché tutti non saranno uguali".

Mi az IKEA-nál hiszünk a sokszínűségben, az esélyegyenlőségben és a tisztességes bánásmódban, függetlenül a...

Publiée par IKEA sur Jeudi 16 mai 2019
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